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La Repubblica venerdì 7 ottobre 2005 at 10:22
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Capo d´Orlando sarà la terza squadra siciliana della storia a partecipare al massimo campionato italiano. Prima, era accaduto soltanto alla Pallacanestro Trapani (91/92) e alla Pallacanestro Messina due anni fa. In entrambe le occasioni non andò bene e l´esperienza si concluse con una retrocessione. All´Orlandina toccherà provare a compiere il miracolo e ottenere una salvezza che si preannuncia complicata. Sarebbe davvero un´impresa titanica, soprattutto se si considera che Capo d´Orlando è il centro più piccolo che abbia mai disputato l´A1. Meno popoloso di Desio, Arese, Cantù, Fabriano e di tutte le altre piccole città che possono vantare almeno una presenza in questo torneo. I preparativi per l´esordio di domenica fervono. Al PalaFantozzi (il palazzetto è intitolato ad Alessandro Fantozzi, giocatore che più di ogni altro ha segnato la scalata dalla B2 all´A1), è previsto il pienone ed è un dato stupefacente, tenendo conto che l´impianto può ospitare 3.650 spettatori. In pratica, più o meno, un abitante su quattro di Capo d´Orlando (13 mila i suoi residenti) sarà a vedere la partita. Un match difficilissimo, in cui la squadra del coach Perdichizzi ospiterà la Monte Paschi Siena, campione d´Italia due stagioni fa, costruita per vincere lo scudetto ed essere competitiva ai massimi livelli anche in Eurolega. E´ una gara inaugurale che ricorda molto l´esordio di due anni fa di Messina, quando i peloritani ospitarono e sconfissero la Benetton Treviso, campione d´Italia in carica. Sulla panchina di quella formazione messinese, c´era proprio Giovanni Perdichizzi, attuale coach dell´Upea. «Per forza di cose viene in mente il paragone con quella prima giornata di campionato – ammette lo stesso Perdichizzi – che si rivelò una serata di festa straordinaria. Però è inutile illudersi che debba andare necessariamente alla stessa maniera. Siena sarà un´avversaria fortissima, che si permette di lasciare due extracomunitari fuori rosa ogni domenica ed è allenata da Recalcati, che è anche tecnico della nazionale. Come provare a batterli? Mettendo la gara sul piano della velocità, del temperamento, della corsa. Cercando di prevalere sul piano del carattere». L´anno scorso Capo d´Orlando raggiunse la promozione schierando molti atleti stranieri con passaporto italiano. Anche l´organico di quest´anno è costituito da un insieme di giocatori di diverse nazionalità: due svedesi (Levin e Nnamaka), un inglese (Bernard), un greco (Koustpoulos), due americani (Perry e Carter) e cinque italiani (Traina, Fabi, Vitelli e Kastmiler e Valenti, ma solo quest´ultimo è italiano geneticamente e non di solo passaporto). "Il gruppo è buono – conclude Perdichizzi – e importa poco che la stampa specializzata ci attribuisca poche possibilità di salvezza. Il nostro desiderio è regalare quest´immensa soddisfazione ai nostri tifosi, che stanno creando un ambiente straordinario». f.t. |
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Queste le agenzie di
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Orlandina Basket
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