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Gazzetta del Sud lunedì 23 gennaio 2006 at 08:51
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Al giro di boa e con uno score di 4-13 coach Giovanni Perdichizzi esce allo scoperto e dice: «L'Orlandina non ha un leader». L'analisi del tecnico davanti all'amara sconfitta subita contro Roseto e parzialmente attenuata dalle battute d'arresto di Viola e Avellino è questa: «Una squadra che lotta sino alla fine senza mollare mai - dice il tecnico dell'Upea - penso che manchi di quel qualcosa in più che possa dare concretezza nei momenti importanti della partita e che ispiri fiducia ai compagni, prendendo in mano le situazioni. È dall'inizio della stagione che parliamo di questa figura. Di un giocatore che abbia esperienza in un campionato così importante. A noi per ora manca ed è il giocatore che ci permette di ruotare gli uomini al meglio e di tenere in panchina chi non fa canestro o difende poco. Il rammarico è tanto perchè nei finali di gara siamo sistematicamente castigati». - Dopo il +9 vi siete fatti riprendere subito e Roseto ha piazzato l'allungo decisivo: è solo questione di leader che manca? «Dal +9 abbiamo perso due-tre palloni banalmente e in quel momento la squadra si è sciolta. Siamo sempre lì: mancava un punto di riferimento per cercare tiri o giocate importanti. Evidentemente - ammette Perdichizzi - ci siamo sbagliati su chi doveva avere questo ruolo in campo». Il coach biancazzurro non lo dice ma il riferimento è chiaramente rivolto a Marque Perry la cui prova ha poco convinto anche ieri sera malgrado qualche numero e canestri importanti negli ultimi 5'. In ogni caso la classifica non mette l'Upea con l'acqua alla gola. «Sì, ma vincendo contro Roseto saremmo saliti a 10 punti mettendo un mattoncino in più per la salvezza, riuscendo a dare anche fiducia ed entusiasmo alla squadra e all'ambiente. Così non è stato. Continueremo a lavorare sperando in un futuro migliore». Perdichizzi non sembra convinto di ingaggiare Juan Manuel Moltedo: «Viene da quasi un anno di inattività e deve ancora tornare in condizioni ottimali. Sul giocatore non c'è nessun tipo di preclusione ma dobbiamo valutare bene la situazione». Il messaggio sembra chiaro: voglio un altro italiano che mi dia qualità. Dall'altra parte Attilio Caja è soddisfatto: «Siamo riusciti a fare la partita che volevamo, bloccando in difesa le loro bocche da fuoco Janicenoks e Carter. Non siamo riusciti a fermare Jelic. Alla fine, sulla forza della disperazione, abbiamo subito Perry per una situazione trovata e non per colpa nostra. Sono contento, ci mancava un tiratore come Flores e considero d'oro questa vittoria su un campo difficile come Capo d'Orlando». |
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Queste le agenzie di
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Orlandina Basket
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