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Corriere dello Sport sabato 4 febbraio 2006 at 08:51
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“Se le partite durassero 38 minuti, adesso saremmo in zona play off”. Ci scherza su, Keith Carter, capitano di una Upea chiamata domani sera a compiere l’impresa per bloccare una crisi di risultati che rischia di inguaiare ulteriormente i paladini allontanandoli dalla quota salvezza. In effetti la cattiva gestione degli ultimi minuti delle partite sta diventando una costante del cammino stagionale. Ma il capitano nato nell’Arkansas preferisce guardare al futuro e soprattutto alla sfida che questa sera, alle 18,30 con diretta su Sky Sport 2, vedrà l’Upea opposta alla Virtus Bologna, la “nemica” principale dello scorso campionato che i siciliani riuscirono a piegare al PalaFantozzi con una gara esaltante che segnò la svolta della trionfale stagione passata. Adesso le due squadre si ritrovano nella massima serie con opposte ambizioni e stati d’animo completamente diversi. “La sfida alla Virtus Bologna- aggiunge Carter – è molto importante perché dobbiamo tentare di fare punti anche contro qualche grande di questo campionato per allontanare il diciassettesimo posto in classifica. Questa settimana abbiamo lavorato molto duramente e sono convinto che il nostro impegno, alla fine pagherà. Purtroppo abbiamo pagato spesso un pizzico di sfortuna e di mancanza di lucidità nei momenti decisivi delle partite e crediamo di essere in credito con la sorte, soprattutto nelle partite contro Teramo e Reggio Emilia.” Keith Carter, che per il secondo anno indossa la casacca dell’Upea (fu il primo straniero ingaggiato nella storia bianco azzurra nel 2001, anno dell’arrivo in Legadue) a Capo d’Orlando è l’idolo indiscusso dei tifosi. “Sono una persona molto riservata e che ama le piccole città perché le ritengo più vivibili. Con mia moglie ci siamo trovati benissimo cinque anni fa e, la scorsa estate, l’idea di ritornare in Sicilia l’abbiamo accolta con entusiasmo”. Per Carter, oltretutto, Capo d’Orlando rappresenta una sorta di talismano nella sua carriera. Dopo il college, una stagione fantastica con i paladini che gli è valsa la chiamata per il draft Nba. Esperienza finita male a causa di un grave infortunio al ginocchio e che lo ha costretto a ritornare in Italia. Da dimenticare la sua stagione a Napoli che, però, non ha scoraggiato la dirigenza dell’Upea che lo ha voluto ottenendo in cambio prestazioni importanti quest’anno, anche si in una annata difficile per i siciliani. “Abbiamo perso qualche pallone nei secondi cruciali- aggiunge ancora la guardia statunitense- finiamo sempre per compromettere il risultato per piccoli errori che gli avversari non ti perdonano. Sabato sera servirà una partita esemplare, soprattutto difendendo forte contro una delle squadre più in forma del torneo. Sono convinto, però, che possiamo riuscire a vincere. Oltretutto adesso possiamo contare su un buon rinforzo come Manuel Moltedo che permette di dare profondità alla panchina. Lui è un giocatore di esperienza che permetterà al coach di avere maggiori soluzioni. Spesso, infatti, sia io che Janicenoks siamo stati impegnati per 40 minuti di fila.” Sergio Granata |
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