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Gazzetta del Sud
sabato 22 aprile 2006 at 09:07


Janicenoks che si toglie la maglia rabbiosamente e la getta a terra, coach Perdichizzi che, malgrado la delusione, applaude e incoraggia ugualmente i suoi giocatori. La fotografia della mancata impresa di Varese per l'Upea che avrebbe significato mettere in cassaforte la salvezza sta tutta qui, pochi secondi dopo l'ubriacante rush di DeJuan Collins che, neanche fosse Michael Jordano, nel giro di 5" attraversa la metà campo e, praticamente indisturbato e senza subire nè pressioni e nè un raddoppio, andava a collocare la palla del sorpasso e della beffa con tanto di vellutato appoggio al tabellone.
La sfortuna ma anche una mancata difesa nel momento topico hanno accompagnato per la seconda volta nel giro di cinque giorni l'Orlandina che, dopo avere sprecato la vittoria contro Treviso (ma almeno lì si doveva recuperare), a Varese ha gettato via un successo fondamentale due volte. Dapprima nei tempi regolamentari (+7 a 3' dalla fine e +5 a 2') e poi all'overtime dove, pur senza Carter e Evtimov in panca per falli, è andata avanti, grazie ad uno strepitoso Nnamaka (ma perchè deve giocare solo 15' a partita?) di quattro lunghezze a 1'26". Tutto rovinato negli ultimi 5" risultati fatali e resta tanta amarezza tanto che alla fine, paradossalmente, sotto la contestazione dei propri tifosi, i giocatori locali e coach Ruben Magnano hanno subito lasciato il parquet mentre l'Upea, applaudita, restava attonita.
«Al termine della partita- dice Magnano-non me la sentivo di trattenermi ancora sul campo, per questo sono corso subito verso gli spogliatoi: ero deluso perchè, a giudicare da quanto ho sentito, pare che la squadra non abbia giocato con la giusta intensità. Tutte le squadre che alleno giocano sempre con il cuore fino alla fine ed anche con l'Upea è andata così. Certo, le partite terminano solo allo scadere del tempo, non prima: questa sarà anche una lezione per la nostra squadra. Abbiamo avuto due volte la possibilità di vincere e almeno in una occasione alla fine è andata bene».
E sull'ultimo pallone decisivo di Collins, il tecnico della Whirpool aggiunge: «Collins è stato fischiato per tutta la partita ma l'allenatore non può mettersi nella testa di tutti i tifosi: ero convinto che potesse far bene e a giudicare dal risultato credo che la lezione di Reggio Emilia gli sia servita».
«Vi chiedo di essere così gentili- dice Giovanni Perdichizzi- da non fare complimenti a me o alla squadra perchè è da un anno che raccogliamo complimenti: preferirei una squadra che giochi meno intensamente ma che ogni tanto porti a casa i due punti. Quello di giovedì sera è un vero regalo che abbiamo fatto alla Whirlpool, diversi possessi scellerati sia nel quarto periodo che nel supplementare hanno spostato l'equilibrio del match. Siamo partiti bene ma alla lunga abbiamo pagato la mancanza di esperienza».
Ma non c'è tempo per rifiatare perchè già domani sera l'Upea è attesa da un'altra sfida impossibile, quella contro i campioni d'Italia in carica della Climamio Bologna (Pala Fantozzi, ore 18,15, arbitri Tola, D'Este, Begnis), attuale capolista con Treviso.
Si guarda anche allo scontro diretto Avellino-Roseto per una classifica che, nell'ultimo turno, non ha smosso nulla ed almeno l'Upea si consola così. A cinque giornate dalla fine distanze invariate con Livorno a 18, Roseto e Orlandina 16, Avellino 12 e Viola già retrocessa. Capo d'Orlando vanta il 2-0 contro Livorno e Avellino, Roseto domani difende anche il +19 conseguito all'andata con gli irpini. Un calcolo solo è quello che l'Upea si augura che accada: basteranno una sola sconfitta di Avellino da qui alla fine e due vittorie dei paladini e l'Orlandina sarà matematicamente salva.
Giuseppe Lazzaro
 

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