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Gazzetta del Sud lunedì 8 maggio 2006 at 09:04
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L'Orlandina sbaglia l'approccio mentale a quella che potrebbe rivelarsi la partita più importante dell'intera stagione in chiave salvezza, facendosi infilzare dal volitivo Teramo che non ha rubato assolutamente nulla al "PalaFantozzi". Agli abruzzesi va riconosciuto il merito di aver saputo "leggere" bene la partita per tutti i 40', traendo lucidamente vantaggio dal ritmo blando dei paladini, incapaci di ripartire in contropiede ed in giornata nera al tiro da tre. Certamente sull'esito dell'incontro ha pesato l'assenza del capitano Keith Carter, che il coach Giovanni Perdichizzi ha lasciato precauzionalmente a riposo non essendosi completamente ristabilito dall'infortunio alla caviglia. All'Orlandina sono così mancati i cambi di ritmo che solo la guardia statunitense riesce ad assicurare, la sua intensità difensiva e tanti canestri pesanti. Il suo sostituto Vincenzo Esposito ha fatto interamente il suo dovere in attacco con 16 punti, di cui 6 in avvio della quarta frazione con due "triplone" che hanno ricucito uno strappo di 6 lunghezze (72-78 dopo 1'50"), fissando il punteggio sull'80 pari a -6'38". Le trentasette primavere, però, si sentono e "El Diablo" soffre quando viene puntato da Ryan nell'uno contro uno. L'Orlandina, dunque, soccombe innanzitutto perché non tiene il ritmo dei "piccoli" di Teramo, complici anche le fatiche di Napoli di appena tre giorni prima, quindi perché i mismatch tra gli esterni arridono agli abruzzesi: le rapidissime penetrazioni dei vari Rajola, Crispin, Ryan e Fultz raramente vengono arginate dai dirimpettai. Si capisce allora la ragione per cui il tecnico abruzzese Matteo Boniciolli (autentica bestia nera di coach Perdichizzi) ha ben presto abbandonato il quintetto con due lunghi di ruolo (Pasco e Sartori), affidandosi ai tre piccoli (ruotavano Rajola, Crispin, Fultz e Ryan) con l'ala piccola Holland che giocava da "4" ed il solo Pasco a presidiare i cristalli. La giornataccia dei tiratori biancazzurri, fallosi anche dalla lunetta, ha completato il naufragio: balza sinistramente all'evidenza il 30% (6/20) col quale hanno tirato dall'arco (0/5 Janicenoks e 0/3 Praskevicius) contro il 57% degli ospiti (4/8 Crispin, 3/4 Ryan e 2/2 Fultz) e la percentuale ai liberi: 77% (23/30) contro l'86% di Teramo. Secondo le previsioni il confronto sotto le plance, vinto dai paladini che catturano 40 rimbalzi contro i 37 degli abruzzesi grazie alla prestazione mostruosa di Evtimov (ne ha catturati 22 mettendo 20 punti) soprattutto quando incrociava l'ex Bernard, cambio di Pasco che, gravato di falli, ha giocato solo 24'. Certamente, se Praskevicius fosse stato più reattivo (in 15' due soli rimbalzi e tanta apatia), l'Orlandina avrebbe potuto compensare col gioco interno le carenze balistiche dal perimetro. I paladini soffrono dall'avvio e dopo 2' sono già sotto di 6 (2-8 firmato da Crispin, che mette tre canestri sotto gli occhi di un disattento Perry). A metà frazione parità con due liberi di Esposito (13-13), quindi allunga l'Orlandina con una tripla del suo play di colore e due liberi di Janicenoks (27-23 a -31"). Finale tutto biancorosso, con Fultz che con una tripla opera il sorpasso sulla sirena (27-28). Alternanza nel punteggio nel secondo quarto: si passa dal 32-28 a -8'55" al 32-33 dopo 50" per poi andare all'intervallo con gli ospiti avanti di 5 (48-53). Con Crispin in gran spolvero dall'arco, Teramo raggiunge il massimo vantaggio di 12 lunghezze (51-63) a 6'13" del terzo periodo che chiude avanti di 4 (70-74). Equilibrio anche nell'ultimo quarto, con Perry che dalla lunetta (2/2) riduce lo svantaggio a 1 punto a 49" dal termine. La partita la decide uno scatenato Holland: canestro centrale a -28" (94-97), sul ferro il tiro da tre dell'improbabile rimonta. Capi chini a fine gara. Autocritica e penitenza. Ai tifosi rimane solo da imprecare pensando alla battaglia di giovedì prossimo con Reggio Emilia. Walter Mangano |
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