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Gazzetta del Sud giovedì 11 maggio 2006 at 09:02
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Sarà la partita della vita quella che l'Orlandina giocherà stasera al "PalaFantozzi" (inizio ore 20,30) contro Reggio Emilia, compagine senza problemi di classifica. Anzi, con un obiettivo quasi chimerico: vincere le restanti partite con i paladini ed Avellino e sperare in un doppio k.o. delle concorrenti Biella e Virtus Bologna per conquistare, grazie alla classifica avulsa, l'ultimo posto per i play off. Come dire, i reggiani affrontano questa trasferta senza assilli ma con lo stimolo di inseguire ancora un sogno. Quanto basta per mettere in allarme i biancazzurri che ancora si leccano le ferite per l'inopinata sconfitta interna di domenica scorsa con Teramo che ha complicato maledettamente il cammino verso la salvezza. Per evitare che l'Orlandina si giochi la permanenza nella massima categoria nell'ultima giornata a Roseto, in un match drammatico contro una diretta concorrente, che sarebbe giocato all'insegna del "mors tua vita mea", è necessario che l'auspicato successo di stasera con Reggio Emilia sia accompagnato dalla sconfitta interna di Avellino contro un Livorno matematicamente salvo. Se poi la combinazione non si verifica vorrà dire che i paladini si giocheranno sul tavolo verde, pardon sul parquet di Roseto, tutte le loro fiches per conservare la serie A. Intanto l'Orlandina dovrà far tesoro degli errori psicologici, più che tattici, commessi domenica scorsa con Teramo per evitare di ripeterli stasera contro un avversario sicuramente più forte e che si esalta quando la pugna raggiunge livelli agonistici esasperati. La gara vinta domenica scorsa con Cantù ne è un esempio eclatante: sotto di 10 punti a 7' dal termine, Reggio Emilia rimonta e vince pur avendo tirato da 3 con un misero 20% e aver catturato 16 rimbalzi in meno dei brianzoli. Quando si dice che l'animo pugnace fa miracoli. Le premesse per vedere all'opera un'Orlandina psicologicamente diversa, più reattiva e con la giusta cattiveria agonistica, ci sono tutte. Fondamentale è il recupero del capitano Keith Carter, ristabilitosi a tempo di record dalla forte contusione alla caviglia rimediata nella gara interna con la Fortitudo Bologna. La guardia statunitense ieri si è allenata regolarmente senza avvertire sintomatologie dolorose. La sua presenza in campo non assicura solo punti pesanti, ma anche ritmo per ripartire in contropiede e consente la rotazione delle guardie evitando che Janicenoks ed Esposito giungano all'ultimo quarto sfiniti e, quindi, senza quella lucidità indispensabile per superare l'esame di balistica. Notizie meno buone per Praskevicius ancora alle prese con la contrattura al muscolo popliteo (parte posteriore del ginocchio): il giocatore lituano ha saltato tutti gli allenamenti di questa settimana, e solo dopo il test di stamane il coach Giovanni Perdichizzi deciderà se convocarlo. Sarebbe già tanto se andasse in panchina. Per superare tutti questi contrattempi e piegare Reggio Emilia l'Orlandina dovrà sfoderare una grandissima prova a livello caratteriale, prima ancora che tecnico-tattico, soprattutto in difesa: dentro l'area bisognerà arginare le "torri" emiliane Gigli e Ortner, mentre sul perimetro occorrerà limitare i tiratori Minard, Boscagin e, soprattutto, l'ex Mc Intyre al quale si chiede di non essere troppo... core ingrato. Scontato l'impiego nel quintetto iniziale dell'Orlandina di Nnamaka al posto di Praskevicius. Manco a dirlo: il "PalaFantozzi" stasera sarà una torcida. Sangue e arena. Solo metafora. Walter Mangano |
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