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La Gazzetta del Sud sabato 17 giugno 2006 at 10:19
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Il jolly vincente. Marco Caprari, 30 anni, è in vacanza a Capo d'Orlando dove vive la fidanzata, la dottoressa Stefania Trusso (ex ala dell'Orlandina femminile), a riposarsi dalle fatiche di una stagione positiva, caratterizzata dalla sua esperienza nella Scavolini Spar Pesaro con la quale ha ottenuto la quarta promozione personale nel giro di otto anni. Arrivato all'Orlandina nel 1998-99, "Marco bum bum" ha centrato i salti di categoria in B1 nel 2000, in Legadue nel 2001 e in serie A nel 2005 con i biancazzurri e adesso nuovamente in Legadue con i biancorossi, nella stagione del rilancio dopo il fallimento societario della scorsa estate. Il suo contratto, annuale, è scaduto e Caprari potrebbe anche tornare all'Orlandina. «Per me - dice la guardia di Macerata - è stata una stagione positiva, bella ed emozionante. Ho giocato a fianco di Li Vecchi, Morri, Podestà e, soprattutto, di Carlton Myers. Ma sono riuscito a ritagliarmi il mio spazio godendo di un minutaggio che non immaginavo alla vigilia. Le Marche sono la mia terra, ma a Pesaro c'era l'obbligo di vincere e la voglia di tornare in alto di una piazza esigente. Giocare davanti a 7-8 mila spettatori in B1 non mi era mai capitato. Alla fine ce l'abbiamo fatta anche se faticando perchè in queste categorie la qualità, spesso, non basta». - Una finale mancata contro la Confcommercio Patti, prima in regular-season ed eliminata in semifinale da quel Treviglio che voi avete battuto 3-0 nella finalissima: come hai visto la squadra di coach Sidoti? «È stato un Patti eccellente. Avrei voluto giocare la finale contro di loro, sapendo che mi avrebbero seguito i tanti amici di Capo d'Orlando. Ma è stato meglio non rischiare visto che avremmo avuto lo svantaggio del fattore campo. Patti ha perso con Treviglio perché non ha potuto disporre degli infortunati Caruso e Santolamazza al massimo della forma. Ma Treviglio ci ha reso la vita dura, soprattutto in gara-1 quando, a Pesaro, siamo riusciti a rimontare nell'ultimo minuto sette punti di svantaggio». - Cosa ti ha insegnato un grande campione come Myers? «Di campioni accanto, a Capo d'Orlando ne ho avuti tanti. Carlton però è qualcosa di speciale per tutti. Con grande volontà ha accettato di partecipare a quest'avventura in B1 e da lui c'è da imparare molto. Mi ha fatto piacere che mi abbia elogiato pubblicamente sui giornali al termine dei playoff». - Come hai seguito il primo campionato di serie A dell'Orlandina? «Con sofferenza ma con la gioia finale per la salvezza ottenuta. Le stesse sensazioni che hanno provato i tifosi. Ma il presidente Sindoni che adesso ho ritrovato sindaco, e coach Perdichizzi sono una accoppiata fantastica e stanno regalando il massimo possibile alla città. Sono certo che continueranno a farlo. Spero che riescano a costruirela nuova squadra entro la fine di agosto così la salvezza l'anno prossimo arriverà in anticipo». - E Perdichizzi ha espressamente chiesto il tuo ritorno e quello di Pilotti per inserirvi nel parco degli italiani. «A Giovanni, allenatore straordinario e grande amico, mi lega un rapporto particolare. Lo ringrazio per gli attestati di stima ma bisognerà vedere. Io ho bisogno, a 30 anni, di giocare quanto più possibile anche se non nascondo che la serie A, che ho contribuito a conquistare sul campo, è il traguardo sognato da ogni giocatore. Non mi ha ancora contattato nessuno e potrei pensarci». Giuseppe Lazzaro |
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Queste le agenzie di
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Orlandina Basket
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