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messinasportiva.it martedì 27 giugno 2006 at 10:15
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Le elezioni amministrative sono finalmente alle spalle (e Sindoni ha ottenuto l'ennesimo trionfo). I contrasti tra Lega e Fip sembrano finalmente sanati (almeno fino alla prossima estate). La riconferma sulla panchina dell'Upea è ormai certa (sempre che sia mai stata davvero in discussione). Giovanni Perdichizzi, reduce da due stagioni trionfali culminate nella promozione in massima serie ed in una splendida ed entusiasmante salvezza, è quindi pronto a ripartire, facendo tesoro dei peccati (davvero veniali) commessi nell'ultima stagione. “Quest'anno voglio avere fra le mani una squadra omogenea –esordisce il coach barcellonese– formata da sei italiani e sei stranieri di scuola americana. Dovremo reperire sul mercato extracomunitari e comunitari con un passato nei college statunitensi o comunque con un insegnamento di matrice USA alle spalle. Cerco un'assoluta identità di vedute. L'anno scorso abbiamo provato a fare coesistere diverse concezioni della pallacanestro: per migliorare il 15° posto dobbiamo, invece, costruire un roster che abbia un'unica filosofia di gioco, un unico modo di pensare”. Nonostante alcune defezioni eccellenti, l'intento dei paladini è quello di confermare alcuni elementi che l'ultima stagione ha consacrato innegabilmente a livello di protagonisti. “Ripartiremo, almeno questo è il nostro obiettivo primario, da quattro giocatori: Keith Carter, Vassil Evtimov, Oluoma Nnamaka e Vincenzo Esposito. L'intento è quello di non ripetere l'errore del passato, quando in fase di costruzione del gioco il play non riceveva particolare aiuto. Proprio per questo motivo preferisco rinunciare, seppur a malincuore, ad uno tra Carter e Janicenoks”. Lo statunitense ed il lettone sono ancora legati ai paladini, ma per entrambi c'è la possibilità di un buy-out che oltretutto è una consolazione, tutt'altro che trascurabile, per le casse societarie: “Proprio per questo non ostacoleremo il volere di Kristaps, che ha numerose offerte e voglia di imporsi in altri lidi”. Chi, invece, sembra ormai ad un passo dalla permanenza è Vincenzo Esposito: “Ho parlato con lui 48 ore fa. La trattativa è avviatissima, resta solo da limare qualche aspetto economico, ma la dirigenza lo accontenterà”. Tra le tante partenze, spiccano quelle di Praskevicius e Perry: “Il primo non rientrava più nei piani della società, il secondo lo avrei trattenuto volentieri. Decisiva è stata la sua volontà di tentare la carta della NBA. Se non riuscirà a sbarcare nella massima lega professionistica del pianeta, cercherà comunque di inserirsi nel giro statunitense. Dirà addio all'Europa, anche se un'offerta di un certo rilievo potrebbe spingerlo a tornare nel Vecchio Continente o addirittura in Italia”. Le prime voci di mercato (Rombaldoni, Rabaglietti) sembrano confermare l'intento di rafforzare il gruppo di italiani: “Creeremo un buon nucleo di atleti della nostra Penisola ai quali affiancheremo sei stranieri”. La certezza è quella di poter contare su un budget di tutto rispetto: “Non avremo più la mazzata rappresentata dalla tassa d'iscrizione in massima serie, che l'anno scorso ha condizionato pesantemente il nostro raggio d'azione. Ma soprattutto abbiamo conquistato grande credibilità con procuratori e giocatori, che adesso guardano a questa realtà con maggiore interesse e fiducia. Se poi arriverà anche uno sponsor di peso, potremo davvero pescare bene in sede di mercato”. Terminati i litigi, la bozza di accordo tra Lega e Fip dovrebbe portare ad un aumento degli atleti extracomunitari: su 12 giocatori a referto, infatti, 4 (e non più 3) saranno extracomunitari, 2 comunitari e 6 italiani. “Per noi è una splendida notizia, anche se ovviamente attendiamo l'ufficialità che arriverà a fine mese. La possibilità di tesserare un quarto americano è fondamentale per le piccole realtà, che possono limitare il gap con le grandi squadre”. Perdichizzi sottolinea come i vantaggi siano anche di natura economica: “Il mercato statunitense è molto più ampio di quello comunitario e paradossalmente anche di quello italiano, e quindi meno costoso. I nostri connazionali di grande livello sono blindati dalle società di appartenenza, che non si priverebbero per nessuna cifra al mondo di un atleta di spessore”. Il coach dell'Upea ha poi ribadito che da quest'anno guarderà con interesse alla realtà di Barcellona, che ha riconquistato la serie C1 con la società guidata dal presidente Nino Mastroeni: “Il mio intento è quello di mettere a disposizione di questa dirigenza qualche conoscenza, ma soprattutto qualche contatto. Loro dovranno crescere gradualmente, ma nella organizzazione dell'organigramma e nella scelta di qualche atleta gli fornirò qualche utile consiglio”.
tratto da www.messinasportiva.it |
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