ORLANDINA Basket

La Gazzetta del Sud
lunedì 28 agosto 2006 at 09:02

Il capitano suona la carica. Primo ad arrivare a Capo d'Orlando dopo le vacanze, Vincenzo Esposito è motivatissimo per la sua seconda stagione all'Orlandina, ventunesima tra serie A e Legadue. E la voglia di stupire e dare spettacolo è ancora tanta.
Nel giorno del raduno e prima che inizino le fatiche del ritiro, Esposito lancia proclami: «Il più contento – dice "El Diablo" – di essere rimasto all'Orlandina sono sicuramente io. Mi sono trovato molto bene la stagione scorsa e c'erano tutte le condizioni per ritornare. Con il mio procuratore e la società lo abbiamo fatto firmando un contratto biennale e tra l'altro questa è la prima volta nella mia carriera che accetto i gradi di capitano. Proposta che avevo già ricevuto in altre squadre, ma che avevo sempre rifiutato».
– Come mai alla tua età, malgrado il fisico asciutto e la tua classe immutata, hai deciso per un biennale: c'è un progetto futuro che va oltre il campo a Capo d'Orlando?
«Due anni perchè la società ritiene che, per poter creare qualcosa e dare una mano ai giovani che verranno firmati in futuro, sia italiani che stranieri, la mia esperienza possa servire. Dal punto di vista fisico penso di essere più che integro. Quindi è un insieme di cose. Per cui l'età credo che sia relativa».
Esposito non lo dice, ma nella sua sfera, quando appenderà le scarpe al chiodo, c'è con molta probabilità una nuova carriera da procuratore essendo un profondo conoscitore del mercato, americano e giovanile soprattutto; ma senza scartare una eventuale proposta del presidente Enzo Sindoni di una carica importante nel settore tecnico.
– Quando sei andato via, sapevi che avresti trovato una Upea rinnovata: come giudichi la campagna acquisti sin qui condotta dalla società?
«Molto bene. Ho sentito spesso, durante l'estate, sia il direttore sportivo Pastori che coach Perdichizzi e credo che sono state fatte delle scelte molto azzeccate, almeno sulla carta. Poi sarà il campo, chiaramente, a dire la verità. Però, come persone e come giocatori, credo che abbiamo scelto il meglio di quello che c'era disponibile per la nostra realtà. Sono contentissimo e credo che, per il momento, anche se ancora mancano due pezzi molto importanti, abbiamo fatto molto molto bene».
– Se l'ala piccola americana ed il lungo comunitario al posto di Nnamaka che mancano per completare la rosa saranno validi, dove pensi possa collocarsi l'Upea in questo campionato?
«Bisogna vedere cosa dirà il campo. Ovviamente molto dipenderà dai due giocatori che mancano, ma il gruppo è formato da buoni giocatori e persone intelligenti, quindi le potenzialità ci sono».
– Quale sarà lo spazio che riuscirai a ritagliarti nel corso del torneo?
«Posso dare una mano in almeno due ruoli: nel cambio delle guardie e anche da playmaker, avendo anche un play, seppur di talento come Mokongo, abbastanza giovane. Quindi credo che lo spazio ci sarà per me, ma anche per altri giocatori. Ma soprattutto è importante la qualità e non la quantità».
Questa sera la squadra incontrerà lo staff societario e tecnico alle 18,15, alle 18,45 la stampa, alle 19,15 i tifosi e alle 19,30 partenza per Montalbano.
Giuseppe Lazzaro

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