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Basketground.it
martedì 19 settembre 2006 at 16:08


Diego Pastori, quali sono le tue impressioni sul lavoro svolto finora, anche alla luce di quello che la squadra ha fatto contro avversari veri?

Credo che ci sono margini di miglioramento notevoli. Soprattutto cnsiderato che Freeman non ha ancora giocato e che queste partite sono importantissime per Mokongo e Francis, che ha mostrato buone attitudini a rimbalzo, ma ancora deve capire il basket europeo e come tutti i rookie ci vorrà un pò più di tempo er inserirlo, in compenso il suo atteggiamento è positivo. E’ un buon ragazzo e disponibile a ogni cosa gli si richieda.
Mokongo, invece, ha dalla sua la sfrontatezza e la consapevolezza dei propri mezzi. Queste partite gli faranno capre che si gioca un basket di livello superiore a quello a cui era abituato.
Sa di essere bravo, ma giocare contro Milano e fare fatica lo aiuterà a lavorare di più. Il suo miglioramento passerà inevitabilmente dalle giornate negative che incontrerà.
Esposito sta facendo da collante e in questo momento lascia qualcosa al campo a favore di altri fattori che risulteranno più avanti indispensabili.
Penso che dopo il torneo di Caserta avremo qualche indicazione in più e tutto somato non possiamo lamentarci della partita con Milano, tenendo presdente che abbiamo cominciato più tardi di loro e non subito con tutti gli effettivi. Certo, non vogliamo compararci a Milano, ma è una considerazione al test avuto nel torneo.

Rispetto allo scorso anno è stato deciso un totale cambio di filosofia, basti pensare ai cinque colored in quintetto contro un lettone, un lituano e un bulgaro nella passata stagione. Come mai questo cambio di rotta?

Non c’è una scelta precisa in tal senso. E’ il mercato che ha portato a questo. Si cerca di prendere il giocatore migliore possibile facendolo combinare alle esigenze di budget. Come l’anno scorso avevamo fatto con Janicenoks, quest’anno abbiamo fatto con Mokongo, investendo ancora su giovani di talento. Invece per la guardia e ala abbiamo preferito cambiare direzione per non proporre una squadra identica all’anno precedente. Che poi siano neri è solo una coincidenza. Direi che la prima cosa che si nota rispetto alla squadra passata è l’atleticismo che abbiamo rispetto all’anno scorso, ma l’esperienza mi e ci insegna che non si vince solo saltando e schiacciando, ma conoscendo il gioco, altrimenti gli stati uniti sarebbero campioni del mondo.

Spesso si leggono dichiarazioni riguardanti gli abbonamenti: troppo pochi. Eppure il roster è stato completato, la squadra affronta una seconda Serie A con più certezze riguardo al campionato che incontra. Come mai secondo te? Possibile che i tifosi si siano un po’ "seduti"?

Il club si aspetta sempre un maggior numero di abbonati anno dopo anno ed oggi insieme ad Agos abbiamo dato la possibilità di dilazionare l’abbonamento (a tasso zero), grazie a una carta di credito personalzzata Orlandina Basket. Come tutte le novità vanno un attimo metabolizzate dal futuro utente. Sono convinto che nelle prossime due settimane aumenteremo considerevolmente il numero abbonati, grazie anche a questa nuova iniziativa.
Di sicuro è uno sforzo che chiediamo ai nostri tifosi per ripagare la proprietà che ogni anno ne compie altrettanti per mantenere ad alto livello una squadra di un paese di 12000 abitanti.

Tornando a parlare di campo: anche alla luce degli altri roster, dove si puo’ collorare l’Orlandina di quest’anno?

Il nostro obiettivo è migliorare la posizione dello scorso anno, ma essendo un campionato molto equilibrato credo che i piccoli dettagli faranno la diffrerenza. Per cui sarà possible che due o tre partite a favore o meno potranno farti passare dal 16° al 12° posto. Escludendo sette/otto, squadre tutte le altre lotteranno alla pari. Poi come sempre ci sarà la squadra rivelazione. Speriamo di essere noi.

Esposito, dunque, dovrebbe essere il leader dello spogliatoio. Il leader tecnico, tenuto conto delle sue caratteristiche particolari (statura, non play, poco tiro), potrà davvero essere Alvin Young?

Alvin ha dimostrato di saper fare canestro in tutti i campionati che ha disputato in Europa. Si ripeterà anche quest’anno. Chi fa canestro lo sa fare a tutti i livelli, e lui è uno di quelli. Dicevano così anche di Mc Intyre e ora gioca a Siena. Per quello che riguarda il fatto che non è un play, devo dire che potranno alternarsi nel ruolo (con Mokongo in panca) Esposito, Freeman e Alvin...
Ormani tante squadre hanno scelto la via dei due giocatori “combo” nel ruolo invece del play puro. Noi potremo contare su estrambe le situazioni. In più contiamo sullo sviluppo nel ruolo di Rabaglietti e nell’aiuto di Fabi.

Uno dei motivi principali della sofferenza della passata stagione è stata la mancanza di cattiveria (o di fortuna) in alcune partite soprattutto interne, come Cantù, Roseto o Teramo, che potevano dare una salvezza più tranquilla. Cosa fare per rendere il PalaFantozzi meno espugnabile?

Credo che giocatori esperti e di talento come quelli prima sopra citati sarano d’aiuto per risolvere le partite cosdidette “all’ultimo tiro”. Una delle richieste di Perdichizzi fu quella di avere un giocatore da 1c1 che potesse prendersi le gli ultimi tiri o scelte finali. Crediamo che Young sia quel tipo di giocatore. Inoltre Freeman ed Esposito non sono da meno.

Due parole sul giocatore che forse in Italia si conosce di meno, a parte Mokongo. Torin Francis: come gioca, cosa sa fare, che tipo di impatto puo’ avere in Serie A?

Ha discreti movimenti spalle a canestro e un accettabile tiro dai tre/quattro metri. In queste partite ha confermato qualità a rimbalzo, ed è la prima cosa che gli chiediamo. Dobbiamo farlo crescere partita dopo partita con l’aiuto di consigli e compagni esperti come Rush. È forte fisicamente, ed ha dimostrato di avere piedi abbastanza veloci per la sua taglia fisica.

Per chiudere: alla fine della stagione Diego Pastori sarà soddisfatto se...?

Se riesco, o riusciamo come società, a far capire alla squadra che qualsiasi sia stato il risultato ottenuto, si abbia la consapevolezza di aver dato ognuno il proprio massimo, in ogni occasione, perchè è questo che rende un gruppo unico. Che si possa tornare a casa sereni e senza rimpianti dopo ogni allenamento, ogni partita, sapendo di aver fatto tutto il possibile nelle nostre possibilità. Se succederà questo avremo un grande risultato, anche sul campo, perchè se il il risultato non dipende solo da noi, la bontà della prestazione si.

Pietro Scibetta
 

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