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Il Resto del Carlino domenica 15 ottobre 2006 at 09:26
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«Capo d’Orlando è riuscita a fare tutto quello che voleva perché noi non abbiamo ancora equilibrio e non sappiamo selezionare i tiri». Questa l’amara sintesi che Frates fa subito dopo la sconfitta, in una gara dove le cose si sono messe subito male per la Fortitudo. «E’ vero — dice il coach — ci siamo costruiti una partita a handicap con le nostre mani, molto per merito dei nostri avversari che sono scesi in campo con il giusto atteggiamento, mentre noi siamo stati troppo timorosi». Segnando davvero poco, un dato molto strano per una squadra che ha un potenziale offensivo enorme. «Non abbiamo avuto pazienza in attacco e abbiamo perso equilibrio. Loro volevano impostare la partita sulla velocità aggredendoci con giocatori molto atletici. Noi abbiamo risposto alla loro intensità con la nostra e quando si parte 5-22 nel primo quarto rimetterla in piedi è difficile». Eppure l’inerzia della gara sembrava essere cambiata e la forbice era arrivata a livelli quasi accettabili. «Dal -23 siamo arrivati -10 con palla in mano, poi come è nelle nostre caratteristiche o facciamo un break o lo subiamo. Questa volta lo abbiamo subito e siamo andati a -18 e la partita è finita. Questo è un altro segnale che non abbiamo il minimo equilibrio». Comunque si ripropone il problema dei rimbalzi, soprattutto quelli offensivi. «Lì abbiamo sofferto tantissimo perché le guardie di Capo d’Orlando sono molto atletiche. In questa situazione i nostri lunghi sono costretti a effettuare degli aiuti e questo è il motivo per cui siamo andati in difficoltà». Il che significa che Frates considera secondario questo problema rispetto a quello dell’equilibrio. «Sì, mi sembra un aspetto marginale. Abbiamo tirato troppo rapidamente, prendiamo il primo tiro che troviamo perché siamo tutti attaccant. Ma gli attaccanti devono essere messi in condizione di giocare, mentre noi alla prima diffficoltà spariamo e non abbiamo pazienza». E così le difesa di Capo d’Orlando ha avuto buon gioco. «In partita abbiamo tirato con il 20 per cento da tre punti e continuare solo con questa soluzione ha significato esporsi al contropiede e subire canestro. E’ vero che siamo una squadra di tiratori ma non siamo andati oltre i settanta punti e questo è la chiave di lettura che dobbiamo avere di questa sconfitta». In altre parole dovete ragionare di più. «Esatto, soprattutto in trasferta dove le squadre sono più aggressive, facendo forza anche sul fattore campo. E qui che bisogna essere bravi a selezionare i tiri, e non si può avere fretta. Mentre, giocando come in questa partita, per vincere dovremmo tutte le volte avere ma dobbiamo avere il 60 per cento da tre punti, ma questo non è possibile. Noi dobbiamo allora lavorare sull’alternativa, imparando cioè a muovere la palla e a capire quando è ora di tirare».
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