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fortitudo.it domenica 15 ottobre 2006 at 12:31
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Respinta pesantemente al primo esame fuori casa, la Climamio dovrà ora dimostrarsi capace di reagire in corsa, e soprattutto in viaggio dovendo risalire dall'Isola alla Penisola e attraversarla per intero tra il ritorno a Bologna, i tre giorni di allenamenti e la nuova trasferta, stavolta al nord e sul campo dell'Angelico Biella. Soprattutto, servirà ai biancoblù riuscire a ritrovare in fretta quell'unità di gioco fatta di difesa, rimbalzi e contropiede, una sorta di conditio sine qua non della Effe per poter trovare poi la tranquillità anche nel gioco a metà campo, la circolazione veloce del pallone tra le mani di tutti e, insomma, dare fondo all'enorme potenziale a disposizione. Quando invece manca dietro e nella corsa, la squadra rischia di rinchiudersi in attacchi affrettati e mai corali, come è stato spesso nei 40' di Capo d'Orlando. E' vero che pochissime fiammate hanno "rischiato" di riaprire il discorso, a fine secondo quarto e nella prima metà del terzo, ma proprio per questo c'è da credere alla bontà del gruppo (pure troppa, da un certo punto di vista). E continuare a lavorare per trovarne la chiave di volta.
La cronaca Frates inizia con Janicenoks nei primi cinque, per fargli smaltire immediatamente l'effetto dell'ex. E con Cavaliero per Edney, non al meglio, più Shumpert, Ress e Thomas contro il quintetto all-colored di Perdichizzi formato da Mokongo, Young, Freeman, Tourè e Rush. Unico vantaggio della Effe sulla tripla di Shumpert del 2-3, ma sono Young e Tourè i protagonisti. Non bastano due stoppate in fila siderali di Ress, la Climamio subisce troppo a rimbalzo d'attacco e sugli scarichi dell'Upea dentro l'area. E, mentre i bolognesi non riescono mai ad attaccare di squadra, proprio su comodi giochi a due o secondi possessi l'Upea fissa un massimo vantaggio dopo l'altro, con Young mattatore nella striscia di 7 punti personali consecutivi che trascina l'Upea al 22-5 del primo quarto. Non migliorano le cose ad inizio del secondo per la Climamio, che ricade sui propri errori lasciando che i propri avversari allunghino ancora. Fino all'irreale 30-10 (con in campo Rabaglietti al posto di Mokongo) e poi addirittura fino al doppio +23 del 37-14 (Wells) e 39-16 (Rush), quando mancano 2' all'intervallo. Eppure, in un time out Frates riesce a trovare la chiave per smuovere i suoi, insistendo sulla difesa a zona che già da qualche minuto aveva se non altro spezzato il ritmo dei siciliani, e producendo un lampo di 9-0 frutto di una ritrovata solidità a rimbalzo con Evtimov e di un ritrovato slancio di Edney, che chiude con la tripla a fil di sirena del 39-25. Può esserci ancora partita, nella ripresa. Young riparte a razzo, ma Mancinelli e Bluthenthal riportano presto a -11 la Effe, ed un assist di Tyus farà scrivere a Mancio il -9 sul 45-36. Risponde Freeman con cinque punti, ma Evtimov ed Edney continuano a essere l'asse portante e quando si sblocca Belinelli con un recupero chiuso in contropiede ed un canestro dall'angolo può essere davvero il momento della svolta. Invece, da quel 54-44 la Fortitudo subisce un 8-0 tutto firmato da Young, che fa precipitare improvvisamente i biancoblù al -18 del 62-44. Lì, di fatto, si chiude già la partita, la terza sirena arriva sul 66-48 e nell'ultimo quarto l'Upea non trema più, con le seconde linee che riportano stabilmente oltre quota venti il vantaggio, prima che due triple di Cavaliero e Janicenoks e le ultime scorribande di Edney ricuciano qualche punto quando ormai non c'è più tempo per sperare ancora, ma solo la sirena finale dell'80-68. |
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