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Corriere dello Sport
martedì 17 ottobre 2006 at 09:47


- Era sotto l’esame della tifoseria anche lui, sino a due settimane fa. Alvin Young, in Italia, non aveva mai affrontato la massima serie nonostante i suoi tornei di Legadue, con Reggio Emila lo avessero portato all’attenzione del Bnei Hasharon, in Israele e dello Strasburgo, in Francia.
Perdichizzi, in effetti, aveva puntato sulla guardia trentunenne per guidare il gruppo degli statunitensi in forza alla sua squadra ma, probilmente neanche lui si sarebbe aspettato un impatto così determinante su questo avvio di campionato del talento newyorkese.
Ed invece, diventato “capitano per caso” a due giorni dal debutto in campionato ad Avellino, Alvin Young è la stella più splendente dell’Upea in questo esaltante avvio di stagione.
Cinquattotto punti in due gare (miglior realizzato della Lega), miglior giocatore per valutazione nella travolgente partita di sabato sera contro la Climamio e soprattutto leader di un gruppo che si è saputo riconoscere il lui dopo la fuga di Vincenzo Esposito, capitano designato alla vigilia del campionato.
“So soltanto che vincendo tutte le partite si conquista lo scudetto ed a quello che puntiamo” aveva esorditoYoung nella serata della presentazione della squadra a tifosi e stampa, sollevando l’ilarità di tutti. Adesso le sue parole rimbombano in un ambiente passato nel giro di dieci giorni dal più profondo pessimismo all’autentica esaltazione.
Ovviamente tutti sanno che gli obiettivi sono più modestamente quelli della salvezza ma per qualche giorno, Capo d’Orlando sogna guardando la classifica dall’alto.
“Essere il capitano di questo gruppo mi onora- dice adesso Young- stiamo giocando da squadra ed il fatto di segnare molto dipende dalla compattezza. Sabato i compagni mi hanno cercato molto perché hanno visto che trovavo facilmente il canestro ma la vittoria è di tutti. Mi piace questo posto, la sua gente calorosa, la società. E’ un piacere giocare e questo credo che i tifosi lo stiano notando ed apprezzando.”
 

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