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Il Centro lunedì 23 ottobre 2006 at 09:22
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Impegnato a guardarsi allo specchio, il Siviglia non si accorge della resurrezione dell’Upea e perde una partita già vinta. Dalmonte dovrà lavorare molto per far capire ai suoi che passare da +18, il massimo vantaggio, al -6 (80-86) del finale, bisogna essere degli incoscienti. Tutto sembra essere collocato al posto giusto per poter festeggiare la seconda vittoria stagionale. Invece, arriva il terzo ko. Il più preoccupante della serie. Qualche segnale del possibile naufragio era stato inviato dall’infermeria alla vigilia della partita. Sì, no. No, sì. Alla fine prevale il sì: Woodward e Grundy, malgrado gli acciacchi, sono in campo contro l’Upea, ma visibilmente condizionati. Lo slancio è tale che il Siviglia parte molto bene. Il primo canestro è di Nolan, la prima giocata che fa tremare il Palaskà di Grundy, che ruba una palla con un’intuizione delle sue e la trasforma in oro. Il Siviglia, superato senza problemi l’unico svantaggio del primo quarto (10-12), gira alla grande anche quando Dalmonte scioglie le briglie a Poeta. Il play, così, festeggia nel migliore dei modi la convocazione al raduno della nazionale che oggi lo vede di scena a Porto San Giorgio. L’unico problema dei biancorossi, di tanto in tanto, è l’eccesso di narcisismo. Si rivelerà fatale nella seconda metà dell’incontro. Il +10 viene raggiunto al 5’11” del secondo quarto, malgrado Grundy continui a sbagliare i tiri da tre e goda, nell’impresa, di buona compagnia. Il concreto Woodward si prende la briga di sottolineare in rosso chi comanda. Comanda il Siviglia, lo dicono i numeri. Il massimo vantaggio cresce come una torta nel forno: +15, +16 e, poi, grazie a due tiri liberi di Hurd, +17. L’Upea non riesce a reagire malgrado il dinamismo del play Mokongò e lo sbracciarsi di Perdichizzi. Subito dopo l’intervallo in poi, la partita segue un ingannevole copione. Nella prima fase, i siciliani, di tanto in tanto, vanno a segno da fuori; i biancorossi, invece, con ammirevole costanza, fanno punti al termine di elaborate azioni. La competitiva panchina elogiata da Dalmonte al termine della vittoriosa sfida con il Cantù fa la sua parte. Si registra un altro massimo vantaggio: +18. Illusione tremenda. Un break degli isolani, 7 punti tutti d’un fiato, fa suonare l’allarme. Incredibilmente, la partita si riapre. A 5’22” del 4º quarto il tabellone segna 73-72. Sono 17 i punti dilapidati da Grundy e soci. Un attimo dopo c’è il sorpasso: 73-74. Poi, il tremendo 73-77 condito da un paio di errori arbitrali. Il Siviglia, prima dei suoi tifosi, capisce di essere al crepuscolo e si lascia andare.
Marco Camplone |
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