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Il Tirreno lunedì 30 ottobre 2006 at 09:07
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Franco Ciani suda come un ossesso. Colpa di questo ottobre estivo, ma anche di una tensione che fatica a mandare giù dopo aver visto la formichina TDshop.it diventare cicala e dilapidare tutte le provviste messe da parte per l’inverno. «Abbiamo dimostrato - attacca il coach amaranto - di essere una squadra venuta qui a comandare la partita in un palazzetto molto caldo. Poi, all’improvviso, la metamorfosi. Nello spogliatoio mi ero raccomandato: non facciamoli rientrare subito». «Invece - prosegue l’analisi del tecnico friulano - ci facciamo mettere sotto, subiamo 21 punti in dieci minuti, smettiamo di giocare, in attacco non riusciamo a portare in fondo neanche uno dei nostri giochi. Volete un aggettivo: siamo stati inguardabili. Da mangiarsi le mani, perché poi nell’ultimo periodo la situazione è tornata su un sostanziale equilibrio, gli attacchi hanno sovrastato le difese, e sul 59-55 si poteva anche rientrare in ballo. Ma quando sbagli due canestri da un centimetro è normale se gli avversari ti puniscono. Quando sei sotto canestro bisogna metterla dentro, non puoi sbagliare almeno otto tiri facili da sotto. Se lo fai, poi, è normale che tu perda. Non vedo uno dei nostri avversari di turno che da un centimetro si mangia canestri già fatti come invece riesce benissimo alla TDshop. Otto errori così sono sicuramente un problema mentale. Questa era una cosa da imparare ieri, non domani. Perché - ripeto - nel complesso avremmo meritato di vincere come l’Upea, se non di più». Un monologo accalorato, col cuore in mano. Un attimo di pausa, e Franco Ciani riparte: «Fino all’intervallo, pur con i nostri errori, avevamo seguito il canovaccio studiato: grande attenzione in area, speculare un po’ sui ritmi di gara, presidio del tabellone difensivo. Poi, invece, è saltato tutto: l’Upea ha avuto non meno di cinque rimbalzi d’attacco da imbucare, poi si è aperta il campo ai contropiedi. E’ inutile poi dirci alla fine che siamo più scarsi, meno esperti e anche incompleti. Non c’è più molto tempo per capire. Ci troviamo davanti a un mese bestiale con una vittoria in cinque partite, e le prossime saranno VidiVici in casa, il derby a Siena, Napoli al PalaAlgida e la doppia trasferta Montegranaro-Teramo». L’ingresso di Eric Micoud qualcosa ha cambiato... «Sì - conferma Ciani - si è visto che la distribuzione del gioco è migliorata, ma questo non può bastare». Giovanni Perdichizzi, coach di Capo d’Orlando, è ovviamente felice per lo scampato pericolo: «Venivamo da una settimana difficile - attacca la sua analisi - con gli acciacchi a Toure e allenamenti non impeccabili. Così nei primi due quarti ho pensato soprattutto a ruotare il più possibile gli uomini, in modo da arrivare freschi alla fine con i giocatori importanti. E’ andata come volevo». Il presidente Enzo Sindoni è un maestro di sportività: «Spero che a Livorno restituiscano il -4 tolto a tavolino, perché i fatti extrasportivi devono restare fuori». Poi un attacco durissimo al Financial Times, il giornale dove è stato scritto che i successi delle squadre siciliane nello sport sono preoccupanti: «E’ ora di finirla con questi luoghi comuni, pretendiamo le scuse».
RENZO MARMUGI |
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