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Corriere dello Sport
martedì 31 ottobre 2006 at 09:25


E’ arrivato in Sicilia in punta di piedi, nonostante sia stato il primo colpo di mercato del General Manager Diego Pastori, la scorsa estate. Jayson Wells ha il volto vispo e spensierato di chi ama divertirsi giocando a pallacanestro ed ha saputo trasformare la sua passione in un lavoro. Ovviamente, per farlo, ha dovuto girare il mondo prima di approdare al campionato italiano. E la sfida in una realtà piccola e del profondo sud non ha per niente scoraggiato chi è abituato a mettersi ogni anno in discussione. Cleveland, città dell’Ohio in cui è nato poco meno di 30anni fa, è lontana rispetto a Naharya, in Israele, Stoccolma, Canberra, Gerusalemme, Penn in Corea del Sud città nelle quali ha giocato dopo aver lasciato il college.
“Sono state tutte esperienze professionali molto belle ed intense- dice Wells- anche se il campionato italiano è uno dei più interessanti in assoluto dopo quelli americani”.
I 28 punti (con 37 di valutazione) totalizzati domenica, permettendo all’Upea di vincere la delicata sfida contro Livorno, rappresentano la sua migliore performace da quando è arrivato a Capo d’Orlando anche se in tutte le sue precedenti stagioni le medie personali hanno oscillato intorno ai 20 punti.
“Nessuno vince una partita da solo- aggiunge l’atleta statunitese che per una settimana ha messo in ombra il capitano Alvin Young- è merito di tutta la squadra comprendere che stato attraversando una serata molto felice e cercarmi sempre nelle fasi di attacco”.
I suoi 11 punti realizzati nel terzo quarto hanno sbloccato la squadra permettendole di agganciare e superare un Livorno combattivo e capace di adattare il ritmo della partita al proprio tipo di gioco. Un successo maturato nonostante una panchina cortissima dei siciliani che hanno potuto impiegare con il contagocce Herve Tourè a causa di un risentimento muscolare che gli aveva impedito di allenarsi la scorsa settimana ed i problemi a trovare sul mercato i sostituti di Stefano Rabaglietti (infortunato) e Vincenzo Esposito. “Evidentemente- commenta Giovanni Pedichizzi- qualcuno preferisce stare seduto a sventolare l’asciugamano in panchina piuttosto che scommettersi nel nostro progetto”.
La vittoria di domenica, comunque, è di fondamentale importanza per una squadra che sta meravigliando per continuità ma che sa bene di non potersi montare la testa.
 

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