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Gazzetta del Sud
giovedì 9 novembre 2006 at 10:28


Ventitre anni dopo. Mimmo Ditella, team manager dell'Orlandina, napoletano, trapiantato a Capo d'Orlando dal 1981, nella stagione 1983-'84 fu protagonista, con la maglia biancazzurra, nell'allora campionato di serie C2 (paragonabile anche oltre la C1 attuale come livello tecnico) di Orlandina-Scafatese la cui sfida, a distanza di quasi cinque lustri, si riproporrà domenica in serie A dopo alcune sfide tra Legadue e Coppa di Lega. In quella stagione, allenatore Maurizio Cucinotta, l'Orlandina fu promossa in C1 nell'indimenticabile spareggio play-off vinto contro il Cap Reggio di Salvador, Adami e Bonazzi e, a fianco di Ditella, il quintetto era completato da Brogna, Francesco Cucinotta, Iannello, Milone oltre al compianto Daniele Di Noto. «Emozioni particolari- dice Ditella- e indimenticabili. Quella era un'altra pallacanestro e il livello era più alto. Con la Scafatese vincemmo sia all'andata che al ritorno, il "Pala Valenti" era strapieno, veramente tutto emozionante».
Ancora oggi Ditella con i suoi 2.943 punti segnati è ancorato all'ottavo posto nella classifica cannonieri di tutti i tempi dell'Orlandina e la sua impareggiabile sapienza cestistica ha indotto il presidente Enzo Sindoni ad avvalersi delle sue prestazioni anche nella dirigenza da ormai nove anni.
«Sono contento- prosegue l'ex-play- perché ormai Capo d'Orlando e l'Orlandina sono nel mio cuore. Cerco di dare il mio contributo».
Come mai Capo d'Orlando-Scafati a distanza di 23 anni dalla C2 si gioca in A?
«Perché ci sono due presidenti appassionati, tifosi e che non lesinano sacrifici per i giocattoli che hanno creato. Enzo Sindoni e Nello Longobardi sono i principali artefici di quello che hanno saputo fare due società che rappresentano piccoli centri in realtà difficili come il meridione».
Come vedi la gara di domenica?
«Difficile. Ci vorrà la migliore Orlandina perché Scafati di matricola ha solo il fatto di essere una neo-promossa ma con un parco giocatori di qualità. E lo ha dimostrato in questo inizio di torneo. Bisognerà giocare bene ed essere in piena forma per vincere».
La tua impressione su questa prima parte di stagione.
«Avrei messo la firma per vincere solo la metà delle sei partite giocate. Ne abbiamo vinta una in più, quindi sono contentissimo. La nostra è una squadra che gioca in velocità e che, se innescata nella corsa, è capace di qualsiasi cosa come ha dimostrato la vittoria con la Fortitudo Bologna o il mostruoso ultimo quarto di Teramo».
Anche per te la salvezza resta l'obiettivo principale?
«Se per i prossimi dieci anni l'obiettivo fosse sempre questo firmerei subito».
Young è stato eletto migliore giocatore del campionato del primo mese: un titolo meritato?
«Certamente- conclude il team-manager Mimmo Ditella-. Abbiamo preso un giocatore straordinario, che unisce la spettacolarità all'efficienza, segna, recupera palloni, carica i compagni. Un vero leader».
 

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