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Basketground sabato 11 novembre 2006 at 09:02
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Dai, cominciamo facendoci un marchettone da soli! Diciamoci che basketground.it è proprio bello…
Ci trovi davvero tutto di questo e di quell’altro. Del resto, mi dicono che il numero di contatti (e la considerazione di chi ci entra) sono molto alti, soprattutto tra gli addetti ai lavori. Forse perché nel basket siamo talmente pochi che, in un modo o nell’altro, siamo tutti addetti ai lavori.
E andiamo avanti con una serie di considerazioni particolari che ci sorgono spontanee leggendo le notizie di queste ultime ore. Una sorta di rassegna stampa commentata come fanno in TV con i quotidiani appena usciti. O se volete raccontarvela meglio, una sorta di analisi approfondita del momento cestistico…
1. NBA — I RISULTATI DELLA NOTTE
Bargnani non gioca. Vi preoccupate? State già dubitando? Vabbè, diciamocela tutta… è raro vedere una prima scelta assoluta che fa l’11esimo, come ieri sera. D’altro canto tutto quello che ci siamo detti di buono sul sistema di Toronto e sul fatto che è solo un bene se cresce adagio, è palesemente confermato.
Molti di voi avranno visto anche i tabellini della partita precedente quando ha scritto 8 in 11 minuti. Chi è stato a vederla però ci ha raccontato che ne ha fatti 8 (con cinque tiri) nei primi due minuti e mezzo lasciando a bocca aperta tutti. Ne riparliamo alla prossima…
2. INTERVISTA A ANDREA MAZZON
Uno non se lo aspetta di trovare un’intervista del genere su un sito, con tutto il rispetto dei siti. Io ne avrei presa la metà e l’avrei trasferita di peso su Dream Team in diverso contesto.
Mazzon è uno che ha delle opinioni, che parla e che spesso ha cose intelligenti da dire. Non sono mica tanti quelli che hanno opinioni in questa fetta di mondo e ancora di meno quelli che parlano.
Poi è trista la faccenda quando ci racconta che il resto del mondo non vede di buon occhio l’Italia in questo periodo. Parlava dell’Italia in genere o dell’Italia del basket? Forse di tutte e due.
Probabilmente del basket non gliene fregava molto in quel momento. Del resto, chi preso dall’angoscia dei tempi e dalla invincibile immutabilità delle situazioni non ha pensato più o meno seriamente di trasferirsi in lidi migliori a godere della propria vita? Ecco, magari non a Salonicco…
3. GLI AWARD DI OTTOBRE
Nell’ordine Jordan Michael from Cantù, Young Alvin form Orlando’s Cape, Rick Apodaca from casa sua, Bennie Eze from Siena e Joseph Blair dai Navigli. Young a parte, chi si aspettava questi cinque nel primo mese di campionato? Jordan sta giocando — lo dicono anche in Brianza — ben sopra le aspettative e probabilmente anche ben sopra le sue reali capacità.
Se questo serve a dare tempo a Cantù per ritrovarsi, tanto meglio. Idem come sopra per Blair che, visto con i nostri occhi due volte, è arrivato primo di tutti in due contropiedi di seguito.
Ma quando mai l’avete visto così tonico? Se questo significa che sarà un valore aggiunto per l’AJ rispetto all’anno scorso è tutto grasso che cola ma se gli altri non arrivano e lui si stanca poi è grave. Benjamin Eze dice che ora è felice — nel senso che sta bene lontano dagli infortuni — e se è felice gioca meglio. Alla faccia. Vorremmo vedere la sua fidanzata. Chissà se lo rende felice anche lei. Per giocare meglio, ovviamente.
4. CHATMAN PER MOISO, EKEZIE PER POWELL
Meglio Chatman di Shawn Kemp, per l’amor del cielo, però che casino a Roma. Molti esperti dicevano che Roma aveva preso troppi lunghi. Adesso un play avanza. E poi? Chi prenderà Repesa a marzo prima dei playoff come d’abitudine? E di chi è la colpa, Belinelli a parte, se la Lottomatica sta andando a vista senza timone? Ekezie sta a Powell come Polifemo sta allo strabismo (di Venere). Siamo sicuri? Che fine ha fatto Brandon Hunter?
5. LAMMA A MILANO? PERCHE’ NON ALTROVE?
Polemicone d’autunno. Il grande Perdichizzi — coach di Orlando’s Cape a due stupidate difensive dall’essere 5 vinte e 1 persa — ha giocato l’ultima a Cantù con il solo Mokongo a portare palla. Fabi, si metta il cuore in pace, giocherebbe dieci minuti in B1 e l’assenza di Rabaglietti (mica Isiah Thomas) infortunato che sta condizionando il gioco dell’Upea.
In conferenza stampa Perdichizzi dice qualcosa come: “Devo scrivere una lettera alla federazione. Ce la menano con il fatto che gli italiani non giocano mentre io faccio offerte a destra e a manca e la gente preferisce stare ferma piuttosto che giocare per noi”. Questo era almeno il senso della faccenda.
A chi si riferiva? Parlava inevitabilmente di Davide Lamma, cercato da almeno quattro squadre di seconda fascia, che — dicunt - dice a tutti di aspettare una chiamata dalla Fortitudo (che di play ne ha quattro!). E Perdick parlava anche, probabbbbilmente, di Robert Fultz che alla Fortitudo è il quarto play, il dodicesimo giocatore e il primo quando c’è da andare in tribuna. Ma se ti offrono di giocare 25/30 minuti a partita alla stessa cifra perché non ci vai? Chiedete a Andrea Pecile se è triste di essere a Avellino… |
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