ORLANDINA Basket

La Gazzetta del Sud
sabato 18 novembre 2006 at 09:12

Un pronostico contrario da sovvertire. Capo d'Orlando vive con grande attesa ed un esodo di circa 500 tifosi la gara di domani sera ("Pala Lottomatica", ore 18,15, arbitri Cerebuch, Borroni, Bertelli) contro la Virtus Roma per l'ottava giornata. Nessuno poteva attendersi che l'Upea arrivasse a questa sfida due punti avanti i capitolini (8 contro 6) che, reduci da una semifinale play-off, hanno l'intenzione quanto meno di confermarsi. Non ci sono ex, un solo precedente a Roma nella scorsa stagione di A (9 aprile scorso, finì 82-63 per la Lottomatica allora di coach Pesic). I numeri dicono che l'Orlandina si presenta messa meglio rispetto ai ben più forti, come organico, avversari.
Se Roma si fa preferire in difesa (482 punti subiti, 68,8 di media contro 540, media 77,1), i biancazzurri sono avanti in quasi tutte le altre voci: in attacco (545 punti fatti, media 77,8 contro 482, media 68,8); quindi nel totale tiri (Upea con il 46,9%, Roma 46,1%), nei tiri da tre (paladini quarti con il 37,6%, giallorossoblu 31,7%) e nei liberi dove, comunque, entrambe viaggiano a bassi ritmi (Upea quart'ultima con il 63%, Roma penultima con il 62%). La Lottomatica si fa preferire nei tiri da due (52,5% contro il 51,2%) mentre ai rimbalzi c'è una sorta di equilibrio (laziali 35,1 di media, subito dietro i siciliani con 35).
Una netta differenza, in vantaggio degli ospitanti, arriva dai recuperi dove Roma primeggia in tutto il torneo (20,1) mentre l'Orlandina è quart'ultima (15,3).
Questi numeri nascondono, comunque, il reale valore di una Lottomatica che attende ancora qualche inserimento (il play Mire Chatman è dietro la porta) dopo avere apportato l'arrivo del serbo Ognjen Askrabic, 207 centimetri, giunto al posto dell'eterno atteso Moiso. Lo stesso coach Repesa, che ha firmato nel mezzo dell'estate uscendo dalla Fortitudo Bologna dopo una laboriosa trattativa, non ha personalmente condotto tutte le operazioni di mercato e sta lavorando per trovare la chimica giusta. Tanto che la stella Dejan Bodiroga, sino al 2003 certamente il più forte giocatore in Europa anche se adesso un po' in calo, spesso è partito dalla panchina come sesto uomo di lusso. Perdichizzi non ha problemi di formazione e cercherà le strategie giuste per tentare il colpo-sorpresa.

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