ORLANDINA Basket

La Gazzetta del Sud
lunedì 4 dicembre 2006 at 09:11

Tutti a complimentarsi con Giovanni Perdichizzi in sala stampa. «Napoli – dice il coach dell' Orlandina – più che un avversario ostico è blasonato e costruito per fare bene in questo campionato e, anche se attualmente non sta esprimendo la migliore pallacanestro, resta indubbiamente una squadra molto compatta e dura da affrontare. Noi abbiamo interpretato come meglio non potevamo la partita, abbiamo difeso benissimo, negli ultimi 2' soprattutto. Qui è stata la chiave di volta della partita, perché ci eravamo complicati un po' la vita sbagliando tanti tiri liberi».
Young è stato ben tenuto dalla difesa ospite nel secondo tempo, prima di tornare decisivo nel finale. «Alvin è questo tipo di giocatore. Si è anche messo al servizio della squadra, ha difeso, sa come far trovare agli altri situazioni di tiro. È il nostro leader, ma non significa che debba essere quello che prende più tiri. Per me alla base di ogni successo ci sono la mentalità di squadra e la forza del gruppo».
Ottimo esordio di Leo Busca, magari per Perdichizzi non è stata una novità. «È difficile trovare un giocatore che, come Leo, sa subito integrarsi: non sembrava neanche che fosse con noi da pochi giorni. Si è sentita la sua presenza continua in difesa. Anche sotto le plance abbiamo difeso benissimo su Cittadini e Sesay e pure su Rocca e di questo lavoro tutta la squadra se ne è avvantaggiata».
Dodici punti dopo 10 giornate: cosa significa? «Che ancora dobbiamo lavorare per vincere almeno le altre sei partite che ci restano per tagliare l'ipotizzata quota salvezza. Poi si vedrà».
Piero Bucchi è scurissimo in volto: oltre a Trepagnier, il foglio di via sembra ormai certo pure per il fantasma Brown ma l'impressione è che neanche la panchina dell'ex tecnico di Treviso e Roma sia salda. «Abbiamo fatto bene in difesa – dice il coach di Napoli – tenendo a 66 punti Capo d'Orlando. Sicuramente abbiamo faticato in attacco. peccato per l'ultimo tiro di Morandais».

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