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Basketsiciliano
lunedì 4 dicembre 2006 at 09:37




L’Upea continua a mietere vittime illustri. Dopo la Climamio Bologna, al palafantozzi cade anche la Eldo Napoli dopo un’altra partita da far vedere soltanto a gente dal cuore forte.
Napoli, una delle corazzate del campionato, ha visto a sue spese cosa significhi imbattersi nell’Upea di quest’anno.
I ragazzi di coach Perdichizzi hanno messo in campo una concentrazione ed un’attenzione costante per tutta la gara e, a nostro avviso, la chiave di lettura di questo progresso è senza dubbio la presenza in campo del neo acquisto Leo Busca.
L’esperto giocatore fortemente voluto dallo staff tecnico dell’Upea ha assicurato dei minuti di altissimo livello, dando ordine e continuità alle soluzioni offensive e, soprattutto, ha permesso al coach Perdichizzi di ruotare i piccoli, far rifiatare Young e cambiare le soluzioni difensive a seconda delle esigenze.
Straordinarie le prove anche di Freeman, tre su quattro dalla lunga distanza e Touré (che da solo ha sostenuto l’Upea all’inizio del secondo tempo mettendo a segno otto punti in fila).
L’ottima prestazione dell’Upea ai rimbalzi (37a 25) ha mandato all’aria i piani difensivi di coach Bucchi, il quale non ha più smesso di far entrare ed uscire uno sbiadito Cittadini per Rocca, la giornata no di Morandais e le soluzioni affrettate di Spinelli (soffocato da Busca e Mokongo) hanno fatto il resto.
Resta il sogno dell’Upea che si fa sempre più reale e, come direbbe qualcuno, adesso è il momento di credere veramente in un campionato diverso da quello di bassa classifica, ma in fondo, sognare è bello ma la realtà di oggi lo è ancora di più.

La cronaca
Ad un ottimo inizio dell’Upea risponde Sesay che mette a segno la tripla del primo sorpasso napoletano sul 4-5. Young sembra essere in giornata come al solito e 4 dei primi sei punti sono suoi. La Eldo inizia a fare confusione in attacco e Spinelli perde palla a centro area biancoazzurra sul capovolgimento di fronte Alvin Young decide che è il momento di accendere il Palafantozzi e mette a segno una tripla e due punti in penetrazione che portano l’Upea al massimo vantaggio 13-7. Coach Bucchi chiama un time-out per parlarci su.
Lo speaker orlandino mette una serie infinita di "erre" quando Mokongo inchioda la tripla del 16-9, Napoli soffre sotto le plance e coach Bucchi cerca di stringere le maglie in area inserendo Rocca e Larranaga. Mossa che sembra essere azzeccata ed alla prima azione di attacco Rocca segna e subisce fallo riportando i suoi a meno quattro e Larranaga completa la mini rimonta con due punti che fissano il punteggio sul 16-14 a meno due minuti dalla fine quarto.
Mai cambi furono più azzeccati, Larranaga e Rocca impattano a quota sedici e coach Perdichizzi decide che è il momento di fare esordire Busca e dare minuti di riposo a Mokongo.
Morandais e Sesay segnano il primo tentativo di allungo per Napoli sul 16-20 ed è così che si chiude il primo quarto. Parziale di 11 a 0 dal 16-9 al 16-20.
La prima azione offensiva del secondo quarto vede Freeman mandare al cielo una preghiera da tre punti che non tocca il ferro e Napoli che allunga a più sei sul 16-22.
Con l’arrivo di Busca, coach Perdichizzi l’aveva detto, avrò più rotazione tra le guardie ed ecco che Mokongo da fiato ad Alvin Young al sesto minuto del secondo periodo.
Busca rompe il ghiaccio ed inchioda una tripla di fondamentale importanza e Mokongo penetra con facilità la difesa partenopea, è proprio la risposta che ci voleva al tentativo di fuga della Eldo, a meno 4’ e 55’’ dal termine, l’Upea è sotto di sei punti 23-29 con un equilibrio che sembra ritrovato dalle soluzioni offensive contro la difesa ad uomo di coach Bucchi.
Busca sembra trasformare la partita con quattro punti in fila ed un recupero difensivo trasformato in canestro da Freeman: Palafantozzi in fiamme ed Upea sotto di appena due punti sul 27-29.
Applausi per Busca quando lascia il posto a Young e palla persa in malo modo dall’attacco orlandino. Napoli allunga di nuovo a più 6 sul 27-33 a tre minuti dal termine.
Cittadini perde tutti i rimbalzi a favore di Francis e la coppia Mokongo-Young spinge il contropiede del nuovo meno 2 sul 33-35.
Le “erre” si sprecano di nuovo sulla tripla del meno1 messa a segno da Freeman, l’Upea é attaccata alla corazzata Napoli.
Busca riprende il controllo delle operazioni a 50’’ dalla fine del quarto e Rush mette a segno il libero del pareggio a quota 35.
Il quarto si chiude con un errore da sotto di Rush che spreca in modo banale un assist di Freeman. 35-37 il finale del primo tempo. Young chiude con 9 punti a referto, Mokongo con 7, Freeman e Busca 5. Per Napoli miglior realizzatore Mason Rocca con 8 punti seguito da Larranaga con 7 e Morandais 6. La lotta sotto canestro è a favore dell’Upea con 16 rimbalzi totali contro i 12 dei partenopei.
Nota: la rotazione di Young, Mokongo e Busca è sembrata funzionale e produttiva, soprattutto il francesino è parso più temibile partendo da ala piccola con le penetrazioni uno contro uno.
Si riparte e sono subito i sei punti di Tourè che portano l’Upea avanti sul 41-39.
Sesay mette la tripla del nuovo sorpasso Napoli sul 41-44.
Ellis commette il suo quarto fallo e per coach Bucchi è obbligata la sostituzione.
A quattro minuti dal termine del terzo quarto, a regnare è l’equilibrio. Quando Mokongo mette a segno uno dei due tiri liberi il punteggio è 44-46 e sotto canestro la lotta a rimbalzo vede sempre prevalere i biancoazzurri.
Coach Bucchi chiama time-out e mette nuovamente dentro Mason Rocca, ma i risultati sono diversi rispetto al primo tempo, infatti, Spinelli continua a pasticciare in attacco e soffrire gli attacchi di Young che alla prima occasione gli stampa un triplone in faccia e porta i paladini sul 48-46 a due minuti da fine periodo.
La zone press di Napoli è battuta da una splendida giocata di Freeman e Rush che mandano a canestro Francis ed il tifo biancoazzurro sale alle stella, l’Upea è li, 50-48.
Il canestro di Brown porta Napoli sul pareggio a 50 punti. Mancano 26’’ e l’Upea continua la serie nera ai liberi, solo uno messo a segno degli ultimi cinque.
Il terzo periodo si chiude con l’Upea avanti di un solo punto (51-50) e, come al solito, il cuore dei tifosi paladini batte fortissimo e si prepara a vivere un altro, l’ennesimo, ultimo quarto di sofferenza.
Se il buon giorno si vede dal mattino, ecco la tripla di Freeman che inizia in questo ultimo periodo e porta l’Upea sul 54-50. Coach Bucchi corre ai ripari e opera il solito e monotono cambio: fuori Cittadini, dentro Rocca.
Touré mette i due punti del 56-50 in contropiede ed il Palafantozzi diventa una bolgia.
E’ ancora lunga, mancano sette minuti al termine, l’arbitro Taurino fischia un fallo intenzionale a Morandais, colpevole di avere fermato un contropiede orlandino dopo aver perso banalmente palla sull’ottimo pressing di Freeman. Per l’Upea una manna dal cielo per poter aumentare il proprio vantaggio. Ai liberi non c’è però fortuna e precisione, infatti, Freeman sbaglia entrambi i tiri dalla lunetta e Young forza il tiro successivo, ecco che la punizione arriva puntuale: Morandais si riscatta ed inchioda la tripla del meno tre: 56-53.
E sì, coach Bucchi deve proprio chiamarlo il time out quando Freeman inchioda con grande serenità la tripla del 62-58 a 3’ e 29’’ dalla fine della partita. Se non ci fosse stata una serie incredibile di errori dalla lunetta, l’Upea sarebbe avanti con più sicurezza.
Il solo Rocca sembra crederci per Napoli e Francis cade nella sua trappola commettendo un fallo troppo leggero che consente all’avversario di segnare e riportare Napoli sotto di un solo punto 62-61.
Rocca mette a segno il canestro del sorpasso 62-63 ad un minuto dalla fine e coach Perdichizzi chiama il time-out.
Il finale é da brivido come al solito. Young forza un tiro da suicidio e Morandais pur commettendo un'infrazione di passi enorme non sanzionata dagli arbitri, spreca il tiro del sorpasso sul 64-63 orlandino. Successivo fallo subito da Young che mette i due liberi della vittoria. A Napoli non restano altro che 4 inutili decimi. Tiro da centrocampo raccolto dai giornalisti in tribuna stampa ed altri due importantissimi punti messi in cascina per l'Upea Capo d'Orlando.
Giovanni Russo
 

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