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Corriere dello Sport
martedì 19 dicembre 2006 at 08:57


Per molti, quella di sabato scorso è la favola del Natale da raccontare ai nipoti.
La piccola Upea che va sconfiggere i campioni d’Italia a domicilio, con una prova di autorità e maturità che ha lasciato a bocca aperta anche i più scettici. L’ennesima perla di una stagione sino ad oggi da incorniciare per la tifoseria siciliana che ormai ha in Alvin Young, Reggie “Ciccio” Freeman e in Herve Tourè i propri eroi.
Una piccola armata allestita per l’ennesima volta da zero dal Direttore Sportivo Diego Pastori e da coach Perdichizzi. Dall’arrivo tra le grandi del torneo, ogni anno, bisogna ricostruire un progetto guardando soprattutto al budget e puntando al mercato estero.
“I due fattori sono assolutamente collegati- spiega Pastori, tra i pochi rientrati a Capo d’Orlando visto che la stessa sera di sabato la comitiva si è sciolta per le vacanze natalizie- per costruire una squadra competitiva in una realtà piccola come la nostra e dove non possiamo permetterci il lusso di sforare il bilancio dobbiamo puntare agli stranieri”.
A Pastori non piace, infatti, il rilievo che da molti ambienti viene mosso riguardo l’esiguo utilizzo di italiani nel roster paladino.
“A parità di valore tecnico- dice- il costo degli atleti italiani è nettamente maggiore, senza contare poi che persino quelli di medio livello accettano malvolentieri di trasferirsi in Sicilia. Se lo fanno chiedono una sorta di rimborso aggiuntivo. Lo hanno confermato proprio qualche settimana fa le lunghe trattative con numerosi agenti per chiudere l’ingaggio di un playmaker. Comunque non capisco perché stupirsi visto che la nostra piazza ha avuto sino ad oggi il merito di scoprire e lanciare numerosi giocatori che poi hanno trovato posto in squadre prestigiose del nostro campionato”.
In assoluto non è una scoperta Alvin Young, anche se il capitano dell’Upea ha reso oltre ogni aspettativa nel suo primo campionato di Serie A (a Cantù fu fermato da un infortunio al ginocchio).
Il capocannoniere della Lega (22,2 di media a partita e 23 di valutazione media) sarà il primo a rientrare dagli Stati Uniti dalle ferie natalizie per disputare a Torino l’All Star Game, sabato 23 dicembre.
“Siamo riusciti a costruire un bel gruppo- commenta la guardia statunitense siamo quasi una famiglia che si ritrova spesso anche fuori dal parquet. Per questo raggiungere l’All Star Game non è una gratificazione solo mia. Rappresenterò Capo d’Orlando ed i miei compagni in una serata molto importante. E’ una vetrina speciale, la maggior gratificazione per chi svolge questo lavoro.”
Sergio Granata
 

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