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La Repubblica domenica 31 dicembre 2006 at 10:23
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Sudando e patendo fino all´ultima parabola storta di Mokongo allo scadere, l´ Armani festeggia in riva al Tirreno una fine d´anno succosa, che la mantiene terza forza del campionato a due lunghezze da Siena e Virtus. Due punti di piombo che Milano ha provato in ogni modo a gettare via: i 15 tiri liberi sprecati (il 46% sarebbe da castighi corporali anche in parrocchia) si sommano ai 7 rimbalzi offensivi lasciati all´Upea nell´ultimo quarto e al +18 accumulato a metà 2° quarto e poi scialato. Peccati lavati in difesa, con Green magnifico stopper sul bomber Young e in area col solito duo Blair-Watson, e benedetti infine dal 5/21 orlandino da tre. «I ragazzi erano tesi prima della partita - spiega Djordjevic - ho provato a scioglierli con una battuta ma poi il campo ha confermato l´impressione. Ma ci abbiamo messo cuore e aiuti in difesa, oltre al lavoro straordinario di Green». Eppure era decollata in fretta l´Armani, con l´attacco dell´Upea presto ridotto a «Young contro tutti» e Gallinari e Blair in grado di abusare dei dirimpettai Freeman e Francis. Gallo incanta, segna in ogni modo - ma solo in avvio - e firma un precoce +9 (11-20 all´8´25´´), poi tocca a Bulleri accendere la miccia. Di corsa, controllando ogni rimbalzo ed essiccando l´attacco orlandino con la zona 3-2, Milano scappa, trova le triple di Calabria e il gregariato di Schultze e a metà secondo quarto pare già padrona (17-35 a 14´28´´), con un parzialone di 15-2 chiuso da un taglio del tedesco. Sul +18 è ovvio rilassarsi, meno concedere il contropiede all´Upea. Si abbassa la qualità dei passaggi, Blair sbaglia due comodi appoggi da sotto e in un lampo i paladini sono lì a - 7, con gli sprint dei suoi mori, la specialità di casa innaffiata dagli assist di Mokongo (7 alla fine). In 8´ l´Olimpia trova due canestrini di Green e Schultze, e quando il voglioso Francis chiudeva un parzialone di 20-4, il match era praticamente da rigiocare (37-39 a 22´18´´). Con Gigena e Tusek fuori dalle rotazioni («Giudico la grinta e la voglia che ci si mette in allenamento», bacchettava Djordjevic) cominciava una gara sporca, d´esperienza. Quella di Blair e Garris, bravo a coprire le amnesie di Bulleri, e di Green, una piovra nel limitare Young, anche se di là Nate faticava come tutti. Blair firmava ancora un +7 a 2´ dalla fine (58-65), poi la lunga teoria di cilecche ai personali. Sul +2 a 4´´ e rimessa Upea, Garris conteneva la corsa di Mokongo, il ferro era liberazione. Dopo la befana arriva Siena al Forum: batterla significa riveder le vette. MASSIMO PISA
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