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La Gazzetta del Sud sabato 6 gennaio 2007 at 08:52
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Favole a confronto. Il primo appuntamento di campionato del 2007 pone domani sera di fronte ("PalaSavelli" di Porto S. Giorgio, ore 18.15, arbitri Mattioli, Mastrantoni, Materdomini) Sutor Montegranaro e Orlandina che rappresentano, con circa 13.000 abitanti, i centri più piccoli della serie A. Entrambe hanno scalato le vette per raggiungere l'Olimpo dopo una gavetta trascorsa nelle categorie inferiori e la loro storia è simile. In terra marchigiana cinque sono i precedenti, con 4 vittorie dei gialloblù locali (B2 1998/99, B1 2000/01, Legadue 2001/02, B1 2003/04) ed una paladina conseguita proprio a Porto S. Giorgio nella Legadue 2004/05 (87-100) con il quintetto di coach Perdichizzi pronto a spiccare il volo verso quella storica serie A che la Sutor, antica società fondata nel 1947, ha poi conseguito la scorsa stagione vincendo con Rieti la finale dei playoff. E il parallelismo continua anche nella massima serie: partite entrambe con l'obiettivo di salvarsi, dopo 13 giornate Premiata e Upea sono assieme al quinto posto con 14 punti, frutto di 7 gare vinte e 6 perse, e la posta in palio domani varrà una buona fetta delle Final Eight di Coppa Italia. Un mix di giovani promettenti, ben saldati dal bravo direttore generale Lucio Zanca, e un gruppo di americani non di grido, provenienti dalla Legadue ma che sta giocando alla grande: questa la ricetta vincente di Montegranaro con un autentico, formidabile, condottiero: coach Stefano Pillastrini, ex di Fortitudo Bologna e Scavolini Pesaro, subentrato nel 2003/04 in B1 e artefice di autentici miracoli avendo portando in A la Sutor del presidente Basso per la prima volta nella storia. Lo starting five si basa sul "professore" Randolph Childress, che tira poco rispetto alla Legadue ma è un grande organizzatore di gioco (3,5 assist) anche se i suoi 34 anni a volte si fanno sentire (3,8 palle perse). Gli esterni sono Jobey Thomas (10,3 punti, 43,5% dall'arco) dopo due stagioni a Ferrara e l'ex canturino, il tedesco Nikagbatse; sotto le plance agiscono il promettente Valerio Amoroso (13,3 punti, 58,3% da due), ex Scafati, esploso tardi ma nel giro della Nazionale, e Ron Slay, la stagione scorsa in Legadue a Casale Monferrato e con numeri da "stella": 17,9 punti (e quinto posto nella classifica cannonieri guidata da Young con 21,8), 61,9% da due, quinto rimbalzista del torneo con 8,5 e quarto nella valutazione con 21,1. Il sesto uomo di lusso è la promettente guardia Luca Vitali (44,1% da tre), fresco d'esordio con l'Italia al recente All Star Game con Amoroso, oltre a Maresca (ala con un passato anche a Roseto e Patti). Altri giovani completano la rosa: tra di loro occhio ai lunghi Canavesi (2,04) e al ceco Steffel (2,10). La Premiata segna una media di 79 punti a gara (l'Orlandin 76,1) ed ha subìto 77,4 punti (i paladini 77,6). Al tiro, Sutor avanti in tutte le voci rispetto a Capo d'Orlando: nel totale (47,4% contro 46,2%), da due (55,3% contro 50,1%), dall'arco (37,9% e terzo posto, Orlandina quarta con il 36,8%) e dalla lunetta (70% contro 66,4% e il penultimo posto dei biancazzurri). L'Orlandina, con Francis, Tourè, Wells e Rush, si fa preferire a rimbalzo (35,8 contro i 33,3 della Premiata, penultima e che non gioca con un centro di ruolo in quintetto), mentre i marchigiani recuperano 19,1 palloni in una voce che vede l'Orlandina ultima con 14,8. In più, la Sutor gioca e produce meglio in casa, anche se Capo d'Orlando ha le carte in regola per centrare l'exploit. Giuseppe Lazzaro |
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