ORLANDINA Basket

Giornale di Sicilia
venerdì 12 gennaio 2007 at 11:59

Rimesso in riga Mokongo ed in attesa dell’esplosione dei pivot, l’Upea punta a tornare alla vittoria domenica alle 18.15 contro la Snaidero Udine al PalaFantozzi sperando che Reggie Freeman confermi quello che pensa di lui il presidente Enzo Sindoni. “Per me è il più grosso fuoriclasse che l’Upea abbia mai avuto”, afferma convinto il patron senza far torto a chi, come lo stesso Fantozzi, Mescheriakov, Oliver, Mc Intyre e Carter, hanno preceduto in biancoazzurro l’ala newyorkese. Tra l’altro Freeman ha il difetto di non avere vere alternative in organico se si pensa che il suo naturale sostituto è un giovane come Danilo Fevola che, pur facendo registrare notevoli progressi, ha ancora bisogno di maturare per essere in grado, in particolare in attacco, di non far rimpiangere il titolare del ruolo nei pochi minuti che viene impiegato. Il giocatore napoletano, assente per infortunio domenica scorsa, dovrebbe rientrare contro Udine con cifre che parlano di 10 gare giocate con 67’ di utilizzo, 9 punti (3/6 da due, 1/6 da tre), 5 rimbalzi, 5 palle perse ed 1 assist. Ci sarebbe poi il francese Hervè Tourè (entrato nel mirino di Milano ma con l’Upea che vuole una valida alternativa per cederlo, ndc) ma è un ripiego nel ruolo di 3 poiché è un’ala-pivot naturale senza quella pericolosità nelle conclusioni dalla linea dei 6,25 (finora 4/23, ovvero il 17,4%) che potrebbero consentire di aprire le difese avversarie. Insomma Freeman deve darsi una mossa al di là del suo incedere quasi svogliato che non dà mai la sensazione di impegnarsi pur quando sta dando il massimo. “Sembra avere sempre l’aria scanzonata ma è nella sua indole caratteriale perché poi sul parquet dà tutto”, spiega ancora Sindoni. L’Upea ha bisogno dei suoi punti e la media di poco più di 12 a partita con il 51,7% da due (31/60), il 38,9% da tre (28/72) ed il 70,6% ai liberi (24/34) non è sufficiente, ricordando che l’ex Zalgiris ha classe e carisma da vendere e che in alcuni incontri ha saputo andare oltre quota 20.
Claudio Argiri

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