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Giornale di Sicilia martedì 16 gennaio 2007 at 12:00
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Anche la Snaidero Udine si è dovuta arrendere alla legge del PalaFantozzi che in questa stagione non è stata applicata solo con Scafati e Milano. Evidentemente non era giornata per le squadre udinesi che tra calcio e basket sono tornate con le ossa rotte dalle rispettive trasferte siciliane. I neroarancio erano tabù come altri 4 club di serie A per l’Upea, tornata, però, ad alti livelli nell’occasione giusta, quella che vale quasi la salvezza anticipata ed una concreta speranza in più di qualificazione alle final eight di Coppa Italia, vetrina prestigiosa che può aiutare la società a trovare nuovi sponsor in vista della prossima stagione. Il profeta dei paladini, tornati alla vittoria dopo due ko di fila, è stato sicuramente Alvin Young, gregario fino al 24’ quando il suo tabellino parlava di appena 4 punti, tutti realizzati dalla lunetta nel primo 1’35’’ di gioco, giusto il tempo di far commettere al povero O’Bannon ben 3 falli (2 negli iniziali 21’’), insomma roba da record del mondo. Sembrava quindi una di quelle (poche) serate dove il riconfermato capocannoniere del campionato non aveva fatto girare la testa ai difensori avversari, limitandosi a mettersi al servizio di compagni più ispirati, come solo un giocatore intelligente come la guardia biancoazzurra sa fare. Ma per vincere contro una Snaidero che appena sette giorni prima aveva asfaltato una grande come Napoli e che in trasferta era tornata quasi quella di un anno fa, serviva il guizzo del fuoriclasse e Young non si è sottratto al compito che gli spettava da terminale numero uno dell’Upea. Gli ultimi 16’ del cecchino sono stati formidabili con coach Pancotto che gli ha messo inutilmente diversi giocatori alle costole, ubriacati dai numeri del fuoriclasse paladino, impeccabile soprattutto nelle penetrazioni. Alla fine della fiera Young ha segnato tutti gli ultimi punti dei suoi, chiudendo come MVP del match, con 31 di valutazione in 35’ giocati, frutto di 9/12 al tiro da due, 0/3 da tre, un esemplare 9/9 anche inconsueto per lui dalla lunetta (ma ha lavorato molto in allenamento sui liberi e le percentuali sono di recente salite, ndc), 4 rimbalzi, 9 falli subiti e 2 assist. “Sicuramente – spiega coach Perdichizzi – gli hanno fatto bene i 5’ di riposo che gli ho concesso durante il match e che l’hanno rigenerato sul piano psicofisico. Ma in tempi diversi tutti i suoi compagni hanno dato il contributo alla vittoria, da Tourè che abbiamo saputo innescare in avvio capendo che era bello caldo, allo stesso Wells che ci ha dato punti pesanti nel primo tempo, a Freeman che per l’intero incontro ha giocato ai suoi livelli. Ma vorrei sottolineare anche la prova dei nostri due playmaker, con Mokongo che nei primi due quarti ci ha permesso di giocare ai ritmi alti che ci sono congeniali, e Busca che, dopo un primo ingresso non positivo, ha saputo darci geometrie nella seconda parte. Ed entrambi sono stati bravi a dare la palla a Young nell’ultimo quarto cosa che non era avvenuta a Porto San Giorgio”. E gli elogi post gara al giovane playmaker francese chiudono definitivamente la parentesi negativa della settimana precedente con Montegranaro. Claudio Argiri |
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