ORLANDINA Basket

La Gazzetta del Sud
lunedì 29 gennaio 2007 at 14:58

Un pizzico di delusione per l' Orlandina, che non è riuscita a centrare una Final Eight che avrebbe meritato. È mancato qualcosa, un po' di esperienza, e ha fatto la differenza il classico fattore campo.
«È stata una partita con molte incognite – racconta coach Giovanni Perdichizzi – di fronte a un avversario motivato e voglioso di riscatto, tanto più pungolato dal fatto di ritrovarsi contro il nostro Alvin Young».
Con la sua difesa, Reggio è riuscita ad annebbiare le idee ai biancoblù. «Abbiamo giocato male in attacco e subito l'aggressività della Bipop, facendo scelte nervose e di fatto errate. In difesa, invece, l'atteggiamento è stato quello giusto: abbiamo concesso ai padroni di casa tiri non facili, tranne proprio sul finire della partita», analizza Perdichizzi.
I nervi hanno finito con il penalizzare Rush e compagni. «Abbiamo sentito la tensione della gara – prosegue il coach – selezionando male i tiri. Resta il rammarico per non aver centrato l'obiettivo delle Final Eight, eppure rimane il nostro buon campionato. Guardiamo avanti, alla prossima partita, molto importante, contro Avellino».
Peccato, perché Reggio era tutt'altro che imbattibile e all'intervallo era in evidente difficoltà. «Non abbiamo sfruttato i mis-match a nostro favore, dovevamo avere più pazienza in attacco. Non abbiamo avuto presenza nelle scelte, abbiamo anche regalato palloni che non perdiamo mai e fa ancora più rabbia il fatto di essere stati sconfitti in volata. Non accampiamo scuse: come squadra abbiamo avuto un buon atteggiamento in difesa, ma scelte frettolose in attacco», conclude Perdichizzi.
Alvin Young a Reggio rimane un idolo, è stato grande in Legadue con Franco Marcelletti, pur perdendo due finali playoff. Si trattiene a lungo con i tifosi locali per farsi fotografare. «Peccato, perché con questa sconfitta siamo fuori: siamo noni, a prescindere dal risultato del posticipo. Questi due punti erano sicuramente alla nostra portata».(v.z.)

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