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La Gazzetta del Sud martedì 13 febbraio 2007 at 09:01
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Silenzio, si gioca. Lo sport della palla al cesto che non conosce confini e violenze, che non sa cosa significa giocare a porte chiuse, che vede i tifosi di casa della Virtus Bologna applaudire gli avversari della Benetton Treviso che li hanno appena beffati della Coppa Italia davanti ai loro occhi, è pronto per ripartire in pompa magna. Archiviata l'emozionante Final Eight, ecco tornare il campionato domenica prossima e anche l'Orlandina si è rimessa in pista rientrando per gli allenamenti agli ordini di coach Giovanni Perdichizzi. Quella appena trascorsa non è stata una settimana facile in casa biancazzurra per l'impossibilità di togliersi di dosso il dente avvelenato causato dalla sconfitta subìta con Avellino. «Noi siamo abituati a non fermarci, almeno per la nostra cultura – dice il capitano Alvin Young – un po' di riposo quando finiamo un campionato e poi via, subito in campo. Ecco perché è stata una sofferenza dover stare fermi a lungo, non potendo giocare quelle Final Eight che abbiamo sfiorato». Cultura intesa, per gli americani, come abitudine a giocare 365 giorni all'anno. Discorso un po' diverso per gli italiani. In ogni caso, tutti presenti alla ripresa e con un Jayson Wells che progredisce sempre di più. «Mi fido di quello che mi dicono. Sto lavorando intensamente – afferma l'ala americana reduce da un intervento di pulizia della caviglia – e spero di tornare in campo il più presto possibile». Wells lavora alacremente e, se le previsioni di Perdichizzi troveranno realtà nei fatti, il suo rientro potrebbe aversi il 25 sera contro la Virtus Bologna o, al massimo, la settimana successiva quando al "PalaFantozzi" arriverà la Siviglia Teramo e, per la seconda volta da ex, tornerà il non rimpianto (per il suo comportamento estivo nella nota vicenda di mercato) Kristaps Janicenoks. Prima di questi due appuntamenti casalinghi c'è, però, la suggestiva sfida che domenica l'Orlandina porterà alla Climamio Bologna che, dopo il cattivo andamento nel torneo (16 punti, 8 vittorie e 10 sconfitte sin qui) con l'aggiunta delle eliminazioni dalla Final Eight e dall'Eurolega, davanti a sé ha solamente un traguardo da raggiungere per dare un senso alla prima stagione del dopo-Seragnoli: andare avanti il più possibile, conquistare i playoff e poi giocarsela da pari a pari con tutte. Per questo la Fortitudo, oltre a dover riscattare il "ko" subìto a Capo d'Orlando in autunno, ha l'imperativo di non poter fallire l'appuntamento casalingo contro una Orlandina che, da parte sua, sa che non è al "PalaDozza" che dovrà necessariamente venire una di quelle poche vittorie (due, tre) che servono per la certezza matematica della salvezza e potrà giocare con tranquillità anche se, chiaramente, tenendo alta la tensione. E contro Belinelli (se ci sarà, visto il suo infortunio) e l'ex "Vasco" Evtimov (se, nel frattempo, non sarà ceduto alla Snaidero Udine), l'Orlandina si presenterà con tre soli extracomunitari: Young, Francis e Freeman. Possibilità di rotazioni ridotte, quindi, per Perdichizzi, in particolare nel settore lunghi dove Rush, Francis e – si spera – un rigenerato Tourè saranno chiamati agli straordinari. Tra i "piccoli" è attesa la notizia della totale guarigione dall'influenza di Busca, il cui recupero è di importanza notevole considerata la non eccelsa affidabilità che, saltuariamente, viene assicurata da Fabi e Fevola nei pochissimi minuti nei quali sono stati chiamati in campo. Giuseppe Lazzaro |
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