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Giornale di Sicilia martedì 27 febbraio 2007 at 11:58
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L’Upea fatto saltare il banco nella terza di ritorno del campionato di serie A, in barba alle quote sfavorevoli delle agenzie di scommesse ed alla situazione fisica di piena emergenza che facevano della sfida casalinga alla vice capolista Vidivici Bologna un match alla vigilia quasi proibitivo. Invece, senza due titolari come l’influenzato Freeman ed il pluri infortunato Mokongo (per lui leggera distorsione alla caviglia e frattura al naso che ieri ha costretto il playmaker francese a sottoporsi ad un’operazione per ridurla), più altri due a mezzo servizio ma ammirevoli per spirito di sacrificio (Alvin Young e Jayson Wells), i paladini sono ugualmente riusciti a fermare le mitiche V nere ottenendo il successo casalingo forse più prestigioso in una stagione e mezza di serie A. I biancoazzurri hanno impartito una severa lezione di difesa alla squadra che di solito stordisce gli avversari con la stessa moneta, per la serie chi di difesa ferisce, di difesa perisce. “E’ stata la vittoria del gruppo – esordisce coach Giovanni Perdichizzi togliendosi qualche sassolino dalle scarpe – perché solo giocando di squadra avremmo potuto ottenere i due punti alla faccia di chi non credeva in noi ed era depresso per i 3 ko e la mancata qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia. Abbiamo sempre avuto fiducia perché sapevamo che anche se non facevamo canestro c’era la certezza che avremmo fermato la Vidivici con una straordinaria difesa che, per la verità, anche nelle sconfitte di Reggio Emilia, con Avellino e per 36’ a Bologna contro la Climamio era stata abbastanza efficace. E nel finale sono bastate 2-3 accelerazioni brucianti per fare il break vincente”. Basta dare un’occhiata ai numeri per capire la portata dell’exploit dell’Upea, capace di concedere appena 57 punti, ovvero il minimo stagionale per i bianconeri che avevano perso in casa con Treviso segnandone 59 e che solo nel derby vinto sulla Climamio a quota 64 e nel ko di Varese con 69, erano rimasti sotto quota 70. Tra l’altro in trasferta la Vidivici è la squadra che segna di più in media e prima di Capo d’Orlando viaggiava con ben 82,6 punti a partita. Guardando lo scout dell’incontro si nota anche che gli emiliani hanno tirato con un mortificante 35% globale (24/68) e che da 3 punti si sono fermati al 25% (6/24) quando la media totale era del 38,4% (34,3% in esterno). Numeri, non parole, come quelli di una classifica ancora più tranquilla per un nono posto ex-aequo a più 8 sulla salvezza ed a meno 2 dai play-off, in una situazione dove, primo posto della Montepaschi Siena ed ultimo del Livorno a parte, tutto può ancora succedere. Ma incombe il caso Lorbek che sta provocando sconquassi. Prima le dimissioni del presidente della Lega Prandi, poi quelle del segretario generale Massimo Zanetti, e ora le teste che rotolano sono quelle della dirigenza trevigiana, rea (anche se l’inchiesta federale è ancora in corso) di avere avallato il 19° tesseramento stagionale, proprio quello del povero Lorbek, violando così il tetto dei 18 consentiti. Dimissionario il general manager Andrea Fadini, licenziato il team manager Cirelli. Sembra probabile, a questo punto, che Treviso possa beccarsi una penalizzazione che, comunque, stravolgerebbe la classifica e la corsa ai playoff, anche se il quintetto di Blatt finora sta riuscendo a isolarsi dalla vicenda continuando a vincere in Italia ed in Eurolega. Claudio Argiri
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