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Giornale di Sicilia
lunedì 5 marzo 2007 at 11:28


L’Upea conferma di aver ritrovato la verve del girone d’andata e dà seguito al successo rigenerante sulla Vidivici affondando un Teramo che fino al 40’ ha dato del filo da torcere ai paladini. Una vittoria che porta i biancoazzurri a quota 22, cioè 2 punti in più di quelli conquistati nell’intero campionato scorso, ben 14 in più di un anno fa di questi tempi quando si temeva la retrocessione. Ora, invece, si parla di salvezza solo per contratto perché dopo il meritato trionfo di ieri si può pensare e sognare una posizione nei play-off considerando l’equilibrio esistente nell’attuale campionato di serie A. Tra l’altro l’Upea è sembrata tonica come nel momento di maggior fulgore nonostante un Young ancora all’80% della condizione fisica per i noti problemi alla schiena, e l’assenza del playmaker titolare Mokongo, operato lunedì scorso per ridurre la frattura al naso e senza il coraggio giusto per rischiare un utilizzo sia pure a scartamento ridotto. Ma il rientro dopo cinque mesi di Stefano Rabaglietti e, soprattutto, la prova positiva di Reggie Freeman (nella foto Argiri) in cabina di regia a conferma che quando vuole può giocare ovunque, hanno consentito a Busca di rifiatare in una serata buona ma non eccezionale del metronomo italiano. In avvio Martinez sembra quello visto da queste parti con Roseto e Scafati ma poi le liti in famiglia con Woodward (i due non si passano il pallone e si ignorano) innervosiscono il pivot dominicano e Francis gli prende le misure dominandolo. Anche l’ex con il dente avvelenato Janicenoks, un fantasma quando era sceso con la Climamio, è un’ombra nonostante la voglia matta di ben figurare in questa sua seconda, e per sua fortuna ultima, apparizione stagionale davanti ai suoi vecchi tifosi che l’hanno accolto nuovamente con bordate di fischi. Un paio di tiri facili sbagliati in avvio, la marcatura non azzeccata sullo scatenato Tourè del primo tempo ed un paio di falli tecnici hanno influito sulla guardia-ala lettone. L’altro ex Bernard, invece, ha fatto bene ma ci sono voluti Poeta e Brown per tenere a galla Teramo, in avvio massacrata da Tourè, assolutamente immarcabile nel primo tempo, che ha chiuso con 15 punti. Bene anche Wells, ormai completamente recuperato sul piano fisico, mentre anche capitan Young, dopo un approccio titubante e votato alla squadra, prende l’iniziativa segnando a ripetizione da ogni angolo. Insomma l’Upea vola prima più volte al vantaggio di 10 punti ed addirittura sembra chiudere il discorso sul + 19 del 28’ (65-46). Ma come all’andata a parti inverse quando l’Upea vinse rimontando da meno 18, i biancorossi ci provano rientrando gradatamente in partita e riuscendo ad arrivare in volata con i locali. L’81-79 con l’inchiodata di Bernard mette paura ai paladini, ma la mano dalla lunetta non trema e Young e Freeman mettono dentro i canestri dell’apoteosi.
Claudio Argiri
 

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