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La Gazzetta del Sud mercoledì 7 marzo 2007 at 10:13
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Il leader silenzioso. Copertina dedicata meritatamente a Jayson Wells, uno dei protagonisti della positiva stagione dell'Orlandina e tra i migliori come rendimento dell'intero torneo. Rientrato dall'operazione alla caviglia di un mese fa, l'americano anche domenica contro Teramo ha infilato l'ennesima "doppia doppia" della stagione (18 punti e 10 rimbalzi). In 20 partite giocate su 21, Wells ha queste cifre: quasi 30' di utilizzo, 275 punti (media 13.8), 62.3% da due, 38.8% dall'arco, 60% dalla lunetta, 6 rimbalzi, 2 palle perse e 1.1 recuperate, 1.1 assist e 14.4 di valutazione. L'ala forte ex Beit Hasharon bada poco allo spettacolo, ma molto alla sostanza: nei giochi di coach Perdichizzi è coinvolto anche per un eventuale utilizzo da "3" ma sa aiutare molto bene pure a rimbalzo, ora con Francis ora con Rush. Alla sua prima stagione italiana, insomma, l'impatto di Wells è risultato positivo. «Stiamo disputando un grande campionato – dice – e lo conferma la classifica. Ho potuto notare che in questa serie A non ci sono affatto partite facili. Per questo noi, reduci da tre sconfitte consecutive, valutiamo doppio i punti conquistati in casa contro Virtus Bologna e Teramo. L'importante era sbloccarci dopo un periodo di calo fisico che ci può stare, nel corso della lunga stagione. Ci siamo ripresi ed il morale è stato accresciuto dal successo contro Bologna prima di quello, fondamentale, con Teramo». – Nello spogliatoio parlate ancora di salvezza? «Noi non ci siamo mai posti obiettivi fissi. Sapevamo che la società vuole la salvezza per il secondo anno di fila, ma andiamo avanti alla giornata e partita dopo partita diamo uno sguardo alla classifica. Certo, in questo momento siamo messi proprio bene». – Qualche volta non vi sentite in pausa di appagamento, vedi sconfitta con Avellino o ultimo quarto di domenica con Teramo, quando avete subito 31 punti permettendo agli avversari di rientrare? «Sono alti e bassi che possono capitare nel corso di una gara o di un determinato periodo, non la chiamerei crisi di appagamento. Certo, contro Teramo abbiamo mollato in difesa un po' troppo presto ed anche in attacco nell'ultima frazione siamo stati poco lucidi. Però nel finale, quando loro si sono portati sotto, siamo rimasti calmi e abbiamo messo dentro i canestri che ci servivano». – Si può pensare a un futuro di Wells ancora a Capo d'Orlando? «Vedremo. L'importante è continuare a fare bene e a vincere quanto più possibile. Mancano 13 partite alla fine, possiamo ancora guadagnare posizioni importanti; quando finirà il campionato, ci sarà il tempo per discutere». Un Wells così non sarà facile trattenerlo, ma anche coach Perdichizzi ha avuto il merito di saper perfettamente integrare questo giocatore che inizialmente era guardato con diffidenza visto che le cose migliori le aveva fatte in un campionato non di primissimo livello come quello israeliano. Oggi, intanto, consueto riposo del mercoledì mattina e ritorno sul parquet nel pomeriggio. Giuseppe Lazzaro |
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