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La Gazzetta del Sud sabato 24 marzo 2007 at 09:56
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Sfatare un tabù, riscattare le due ultime sconfitte, decollare verso i playoff. Sono questi gli obiettivi dell' Orlandina attesa domani sera al "PalaMangano" (ore 18.15, arbitri Facchini, Borroni, Quacci) alla dura trasferta contro la matricola Legea Scafati che ha gli stessi punti dei paladini (22) in classifica. In terra campana Capo d'Orlando conta un solo successo, risalente al campionato di serie C2 1983/84 (finì 65-76 per l'Orlandina allora di coach Cucinotta, con sul parquet i vari Brogna e Ditella) mentre, in epoca recente, due sconfitte sono arrivate dal torneo di Legadue, sia nel 2002/03 che nel 2004/05; quest'ultima fu anche l'ultima stagionale, prima della "cavalcata" di venti vittorie consecutive che portarono i biancazzurri in serie A. All'andata, Scafati fu la prima ad espugnare il "PalaFantozzi" (77-78) ed anche questo conta per lo scontro diretto, con i campani che cercano il 2-0 mentre i paladini la vittoria anche con due punti di scarto, che li porterebbe in vantaggio rispetto ai gialloblù negli scontri diretti. Le cifre dicono che Scafati attacca meglio (80 punti di media contro 76.3) ma Capo d'Orlando difende con più intensità (78.2 punti al passivo contro 83). Orlandina avanti nella percentuale totale dal campo (47.6% contro 45.9%), da due (51.9% contro 51.7%), dall'arco (36.5% contro 35.1%) e ai rimbalzi (35.4 contro 34.9), mentre Scafati primeggia nei tiri liberi (71.6% contro 68.5%) e ai recuperi (16.7 contro l'ultimo posto dell'Orlandina con 14.4). Come è nel costume del presidente Nello Longobardi, vulcanico ma che ha avuto il merito di portare questo piccolo centro in A, il roster della Legea è quasi rivoluzionato rispetto al match di andata. Da quasi due mesi Teo Alibegovic, ex coach di Udine ma anche già direttore sportivo della Fortitudo Bologna, ha preso il timone della panchina al posto del dimissionario Aza Petrovic, che non aveva poi fatto male. La coppia play-guardia è rimasta, con l'americano ruba-palloni Stevin Smith (6.7 punti, quasi l'80% dalla lunetta, 2.1 palle recuperate) ed il portoricano Rick Apodaca (secondo nella classifica realizzatori con 19.5 punti, 52.3% da due, 36.5% da tre, 77.4% dalla lunetta, 17.6 di valutazione), prima opzione offensiva. Ma Smith, rispetto a quattro mesi fa, esce dalla panchina per dare il cambio (o gioca insieme) al play statunitense Anthony Carter, giocatore con un notevolissimo pedigree Nba (9 partite, 13.1 punti, 3.8 assist, 13.4 di valutazione) che ha accresciuto il tasso tecnico del gruppo. Sotto le plance, ecco Joel Salvi (6.3 punti, 5.8 rimbalzi) che fu il migliore e decisivo a Capo d'Orlando e l'ex lungo di Roseto e Varese (in uscita da Teramo dopo lo scambio con Jack Martinez) Norman Nolan (8 gare, 11.8 punti, 5.4 rimbalzi; a Teramo 15 partite, 13.1 punti, 6.5 rimbalzi). Buoni i cambi: il comunitario Bracey (8.7 punti, 5.1 rimbalzi), l'italiano di passaporto Lauwers (9.8 punti con il 40.8% dall'arco, la sua specialità), il lungo polacco Szewczyk (5.9 punti, 3.3 rimbalzi) e il "gioiellino" di Siena, Gigi Datome, scambiato con Rombaldoni. Una squadra partita con l'obiettivo della salvezza, ma che adesso strizza l'occhio ai playoff. Come l'Orlandina. Giuseppe Lazzaro |
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