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Gazzetta del Sud giovedì 29 marzo 2007 at 09:06
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Se la sconfitta fa sempre male, perdere senza lottare fa stare ancora peggio. È un inquietante campanello d'allarme di quello che può essere il prosieguo della stagione: una sequela di "ko" intervallati, magari, da un paio di vittorie che farebbero diventare matematica quella salvezza che adesso, a quota 22, è, comunque, più che virtuale, rimanendo distanziata sempre di 10 lunghezze la penultima in classifica Reggio Emilia (sconfitta in casa sabato scorso da Avellino). La disfatta di Scafati va "letta" in questa ottica: l'irritante arrendevolezza dell'ultimo quarto chiuso a -29 (92-63) da una squadra in disarmo, che si faceva infilzare anche da ragazzini di primo pelo come il baby Caiazza, senza accennare ad un minimo di reazione, esigeva una risposta immediata e forte da parte dell'allenatore e della società. Che è arrivata puntuale, a conferma che la batosta sul parquet campano non è stata un incidente di percorso ma l'ulteriore, pericoloso segnale di un generale calo di concentrazione del quale si erano avvertite le avvisaglie nelle sconfitte a Livorno e in casa con Cantù. Il coach Giovanni Perdichizzi, dopo aver chiesto pubblicamente scusa ai tifosi per la figuraccia a Scafati, martedì mattina ha suonato la campanella al "PalaFantozzi" per l'allenamento mattutino alle 8, mentre il presidente Enzo Sindoni ha dichiarato senza tanti giri di parole che la mercede alla truppa è assicurata sino alla fine di questo mese, poi si guarderà il profitto, sicchè potrà fare le valigie chi non è disponibile ad onorare la maglia. Insomma, il vertice societario sposa la linea della fermezza; e non gli si può dare torto, perché sarebbero incalcolabili i danni economici in caso di tracollo in queste ultime 10 giornate: si assisterebbe al crollo delle presenze nella partite casalinghe con inevitabili riflessi negativi sulla campagna abbonamenti che la società ha intenzione di lanciare alla fine del torneo per la prossima stagione, come già avvenuto negli ultimi anni. A Young & C. si chiede sin da stasera, nel turno infrasettimanale al "PalaFantozzi" con la forte Virtus Roma (inizio alle 20,30), di dare una prova d'orgoglio che spazzi via malevoli sospetti. Ai paladini, in questo delicatissimo momento, capita l'avversario più in forma del campionato, quarto in classifica e reduce da cinque vittorie consecutive (nell'ultimo turno ha maramaldeggiato con Napoli), quattro delle quali conquistate con l'utilizzo del neoacquisto Lorbek. Basta dare una scorsa al roster per capire che Repesa ha alle sue dipendenze una squadra di primissima qualità che, legittimamente, concorre per lo scudetto: dietro al quintetto Chatman, Hawkins, Bodiroga, Askrabic e Lorbek, ha giocatori che farebbero le fortune di qualsiasi altra compagine come Giachetti, Stefansson, Righetti, Tonolli, senza dimenticare l'infortunato Chiacig. E se si mette in conto la forma crescente del fenomeno Bodiroga (contro i partenopei ha messo 17 punti con 3 triple, e poi 6 rimbalzi e 7 assist), si capisce che battere la Lottomatica sarebbe un'impresa epica. Ma Busca, Young, Tourè, Wells e Francis (con i cambi Mokongo, Freeman, Rush e Fevola) ci hanno abituato ai miracoli. Chiedergliene un altro è forse troppo. O forse no. Walter Mangano |
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