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La Gazzetta del Sud sabato 7 aprile 2007 at 15:49
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Stati d'animo differenti stasera sul parquet del "PalaBarbuto" di Napoli (inizio alle 20,30) tra la Eldo, che dopo il doppio successo con Livorno e Varese torna a vedere il sole, e l' Orlandina di Giovanni Perdichizzi che, "zavorrata" da cinque sconfitte consecutive, cerca il colpo d'ala per provare ad uscire dal tunnel. Inutile nascondersi dietro un dito: la situazione è difficile perché la "sindrome da appagamento" che ha colto la maggior parte degli uomini del roster biancazzurro ha finito per imborghesire la squadra, snaturandola nel suo Dna da proletariato rurale. Inevitabile il crollo psicologico che ne è seguito, accompagnato dalle umilianti batoste a Scafati e Biella. E con una squadra in piena deriva che non era più sintonizzata sulla stessa lunghezza d'onda del suo tecnico il quale, in allenamento e in partita, sembrava predicare nel deserto, diventava indifferibile una reazione dura con una terapia d'urto. Che è stata tempestiva. Il coach vuole la prova di forza con i giocatori e chiede carta bianca alla società. Non c'è spazio per i compromessi, e per far capire in via Beppe Alfano che fa sul serio, a distanza di pochi minuti dalla figuraccia di Biella, rassegna le dimissioni. Giocare d'anticipo in questo caso paga, perché Perdichizzi torna a riprendersi lo scettro del comando e manda segnali forti alla truppa: a casa Freeman per il comportamento indolente delle ultime settimane, in castigo per due giorni Tourè che, dopo essersi allenato a parte, viene reintegrato nella seduta di mercoledì sera. E per il futuro prossimo, o si rema tutti quanti nella stessa direzione o saranno adottati nuovi provvedimenti disciplinari. Ma come commenta Perdichizzi questa "linea della fermezza" imposta all'ambiente? «Il giro di vite è stato inevitabile, perché stando a contatto con i giocatori tutta la settimana avevo costantemente sotto gli occhi il calo di concentrazione che si rifletteva poi negativamente nelle gare di campionato. Freeman ha pagato per il suo atteggiamento mentale nell'ultimo periodo e per le sue precarie condizioni fisiche. Le premesse per una svolta positiva ci sono tutte perché, in settimana, durante gli allenamenti ho visto all'opera un gruppo grintoso e reattivo, smanioso di ritrovare la via della vittoria come nel girone d'andata». Ma come pensa il coach di Barcellona di espugnare il parquet partenopeo? «Sarà fondamentale la prestazione in difesa: occorrerà tanta concretezza e concentrazione, togliendo a Napoli le sue certezze sull'uscita dai blocchi dei tiratori, sui "pick and roll" tra Spinelli e Rocca e sulla presenza a rimbalzo, oltre che di Rocca, anche di Sesay e Morandais. In attacco dovremo coinvolgere i nostri lunghi soprattutto nei momenti di apparente pausa della partita, senza rinunciare alle opzioni Young e Wells e alla fisicità di Tourè sotto i tabelloni e in campo aperto». Novità nello starting five paladino: assieme a Mokongo, Young, Wells e Francis ci sarà Fevola nel ruolo di ala piccola. Perdichizzi commenta così la scelta: «Il suo impiego all'inizio si spiega con l'esigenza di gestire al meglio le risorse, considerato che con il "taglio" di Freeman ci ritroviamo con un uomo in meno. Da Fevola mi aspetto applicazione in difesa e, in attacco, quelle piccole cose che consentono buone giocate agli altri compagni». Walter Mangano |
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