ORLANDINA Basket

Giornale di Sicilia
martedì 10 aprile 2007 at 11:12

Anche qui nisciuno è fesso. L’Upea ci tiene a farlo sapere a tutto il mondo cestistico dopo la sesta sconfitta consecutiva in serie A, rimediata in volata proprio a Napoli, dove un anno fa conquistò il successo chiave per la salvezza. Stavolta, invece, un ko beffa e le certezze di qualche settimana fa iniziano a vacillare anche per le contemporanee e sorprendenti vittorie di Reggio Emilia. Ma, tornando all’apertura, i conti non tornano in casa biancoazzurra anche per qualche altro motivo. “Chiariamo subito che non si sta perdendo solo per colpa degli arbitri – tuona il direttore sportivo Diego Pastori – e per primi noi riconosciamo i nostri errori commessi a Napoli, in primis la palla sfuggita dalle mani a Tourè a rimbalzo quando mancavano 30’’ alla sirena e dopo che Ellis aveva sbagliato il tiro, sul più due per noi. Il regalo fatto agli avversari ci è costato la tripla dello stesso Ellis che nei secondi conclusivi non siamo più riusciti a rimontare, anche se, personalmente, la bomba di Young quasi allo scadere sembrava destinata a finire dentro il canestro. Ma quando le cose vanno storte capita anche questo. Lo sapevamo che dovevamo fare da soli per ottenere la permanenza in serie A, normale che potessimo incappare in un periodo no ma siamo convinti di poterne uscire. Però….”. Già, però. C’è sempre quella frase iniziale da spiegare meglio e Pastori, sempre disponibile anche a Pasqua e con la nuova ala tiratrice ormai prossima a firmare, “per scaramanzia meglio tacere sul nome ma ormai ci siamo”, dice, affronta l’argomento. “Alcune scelte arbitrali ci hanno lasciati perplessi – afferma il ds – e se ripensiamo alle partite precedenti i dubbi aumentano. Non voglio parlare assolutamente di malafede degli arbitri, ma quando poi vedi che tutte le decisioni dubbie vanno sempre contro di noi, allora pensi a tante cose. Ribadisco che se perdiamo è colpa soprattutto nostra e merito degli avversari, che gli arbitri sono in buona fede ma è venuto il momento di pretendere maggiore attenzione nei nostri confronti, la meritano la squadra e la società per tutti i sacrifici fatti. D’altronde abbiamo visto in questo campionato che chi si è lamentato ha poi avuto ed allora forse paga lamentarsi, per cui non ci stiamo a recitare la parte dei fessi che stanno sempre zitti e subiscono in silenzio. Vogliamo rispetto anche dagli arbitri, niente favoritismi, per carità, ma solo parità di trattamento con le altre”.
Claudio Argiri

Prima pagina - Stampa