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Il Giornale di Sicilia
sabato 21 aprile 2007 at 17:04


Davvero bello poter dire “io c’ero” nella serata più incredibile vissuta da quando esiste il PalaFantozzi, anzi, a sentire anche i colleghi veneti, da quando c’è il basket. Esagerato, forse, ma quello che ha fatto l’Upea giovedì contro i campioni in carica è qualcosa da raccontare ai nipotini. Un’impresa da antologia, da cineteca, da vedere e rivedere nei momenti tristi, quando tutto sembra remare contro, per capire di come il basket sia uno sport affascinante, dove nulla è mai scontato, nemmeno quando sei sotto di 16 ad 8’ dalla sirena, sia pure giocando in casa davanti ad un tifo da mille e una notte. Rispetto a quattro giorni contro, probabilmente, quella che succederà nell’albo d’oro tricolore ai trevigiani, ovvero la Montepaschi Siena, c’era in più il sesto uomo che non ha smesso mai di incitare e crederci, ed un gruppo di giocatori che non avevano assolutamente voglia di incassare l’ottavo ko di fila che sarebbe stato record societario in serie A, con annessi a connessi alla luce delle sorprendenti vittorie di Reggio Emilia ed Avellino. A vestirsi da Achille all’assalto di Troia è stato uno che non c’era nella serie nera, ovvero l’ala greca Gioulekas, entrato in punta di piedi da martedì e che in due giorni ha capito i meccanismi di gioco biancoazzurri suonando la carica e risultato il più bravo tra gli eroi paladini che hanno firmato l’exploit di un micidiale 19-0 tutto d’un fiato per un totale di 21-5 nell’ultimo quarto quando i biancoverdi hanno segnato solo ai tiri liberi facendo 0/13 dal campo con -3 di valutazione mai visto su un parquet a questi livelli. “E’ prevalsa la nostra voglia, l’aggressività, l’organizzazione difensiva – spiega coach Perdichizzi – che ci ha consentito di fare un passo decisivo verso la salvezza. E nell’epica rimonta Gioulekas è stato fondamentale perché si è inserito con la sua intelligenza nei sistemi di gioco provati con allenamenti straordinari ed ha avuto un grande impatto dando fiducia ai compagni con il tiro da tre e con la sua capacità di passatore che cerca sempre l’uomo libero. E’ stata, comunque, la conferma che non eravamo in carenza di gioco ma solo di risultati dovuti anche ad un calendario difficile, e c’era solo bisogno di energia fresca per sbloccarci. Un grazie, ovviamente, ai tifosi che sono stati eccezionali e ci hanno dato la carica giusta per compiere un exploit da record”. E chissà cosa avrà pensato a bordo campo Cornelius “Scooter” McFadgon, guardia Usa giunta al capezzale di un malato che dopo il taglio di Freeman sembrava addirittura cronico e che, invece, l’ex Globettrotters troverà a Milano con la possibilità di un miracolo bis.
Claudio Argiri
 

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