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La Gazzetta del Sud sabato 28 aprile 2007 at 08:50
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Il dubbio legato all'atteso ex di turno. Problemi di formazione per coach Giovanni Perdichizzi in vista della delicata sfida di domani sera, nella penultima trasferta stagionale e terz'ultima giornata della regular season, che vedrà l'Orlandina impegnata sul parquet della Snaidero Udine ("Pala Carnera", ore 18,15, arbitri Facchini, Chiari, Longhi). Il play veneto, che giocò con gli arancioneri dal 2000 al 2002 prima di passare alla Pallacanestro Messina, accusa ancora problemi alla schiena che, sino a ieri pomeriggio, era bloccata. Un guaio manifestatosi mercoledì nella gara persa con Montegranaro e che ha obbligato il tecnico paladino a scegliere Mokongo, nella rotazione dei comunitari, lasciando in tribuna Tourè. Stavolta, visti i dubbi legati alla situazione di Busca, però ci saranno novità. Per forza di cose sarà della partita Mokongo ma il rientro di Tourè tra i "12" è scontato. Quindi, a meno di novità che potranno eventualmente emergere nell'ultima ora, dovrebbe essere il greco Gioulekas l'indiziato principale ad essere escluso. Grande fiducia invece per "Scooter" McFadgon che, dopo il buon esordio di avanti ieri sera, diventa il sesto uomo dietro lo "starting five" obbligato (Mokongo, Young, Tourè, Wells, Francis), pronto ad uscire dalla panchina con la sua classe, il senso innato del canestro, magari con una scarsa proposizione difensiva ma tanto talento in attacco, quello di cui Capo d'Orlando ha bisogno adesso visto che il capitano Young, principale terminale offensivo, sta arrivando alla fine con la benzina che segna la spia in rosso dopo avere tirato la carretta per tutto un campionato. La partita di Udine è quanto mai complicata con una Snaidero che in Friuli le ha suonate quasi a tutte, perdendo solo con la Benetton Treviso negli ultimi cinque mesi ed avendo battuto, tra le altre, Milano, Napoli e persino la super-corazzata Siena che proprio contro la Snaidero ha conosciuto una delle quattro sconfitte sin qui patite. E, particolare di non poco conto, proprio in dirittura d'arrivo il bravo tecnico friulano Cesare Pancotto è riuscito a trovare la quadratura del cerchio tanto che Udine a Napoli giovedì ha centrato il primo exploit esterno stagionale. L'inserimento in quintetto dell'argentino con passaporto italiano Silvio Gigena (gran tiratore dall'arco) al posto dell'evanescente Damon Williams (alla peggiore stagione italiana sino ad ora) ha permesso di sbloccarsi anche a Mike Penberthy, magari usurato dall'età ma pur sempre un fuoriclasse assoluto come ha dimostrato a Napoli. In regia agisce il solito Jerome Allen, play pericoloso per la capacità di dettare il gioco ma anche per il tiro e le penetrazioni mentre sotto le plance il quintetto-tipo è completato da Di Giuliomaria (lontano parente comunque di quello che fece un gran campionato l'anno scorso) e dall'utilissimo Jaacks, centro poco reclamizzato ma quanto mai duttile. Dalla panchina escono giovani interessanti (Antonutti, Zacchetti), c'è sempre un Damon Williams e l'ultimo arrivato, l'australiano con passaporto irlandese da comunitario Ryan, venuto a rimpiazzare Valters, fuori causa per una lesione al ginocchio. Un solo precedente a Udine la scorsa stagione quando la Snaidero vinse 77-70. Una combinazione viene sognata da tutto l'ambiente paladino che sta soffrendo senza ancora la salvezza raggiunta: una vittoria dell'Upea domani (i biancazzurri non vincono in trasferta da dicembre a Treviso) e la sconfitta di Teramo in casa con Roma. Con questa combinazione la permanenza per l'Orlandina sarebbe matematica.
Giuseppe Lazzaro |
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