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La Gazzetta del Sud sabato 5 maggio 2007 at 08:57
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Massima fiducia. Quando le nubi coprono il cielo sereno è sempre il direttore generale Francesco Venza a riportare un po' di luce. Il dirigente con più militanza nell'Orlandina dall'avvento del presidente Sindoni, ormai prossimo ai dieci anni di scrivania, l'uomo ed il professionista che non si abbatte di fronte alle sconfitte. Per 48 ore, grazie alla sosta, Venza ha staccato un po' la spina tornando nella sua Trapani, magari per consolare i suoi amici che si sono visti sfuggire la semifinale playoff del campionato di B1. Infatti Virgilio e compagni hanno incredibilmente perso in casa, due partite subendo l'eliminazione per mano del Fidenza. «Non è la prima volta che accade - ricorda Venza -. Già quattro stagioni fa Trapani perse la promozione in Legadue contro Sassari in casa nella "bella". Evidentemente ci sarà un sortilegio da sfatare». E della sua Orlandina cosa dice il direttore generale? «Che ho la massima fiducia in vista delle ultime due partite che ci apprestiamo ad affrontare per tagliare il traguardo della salvezza. Non importa come questo obiettivo arriverà, se attraverso una nostra vittoria a Varese o in casa con Reggio Emilia nell'ultima giornata, oppure per una sconfitta di Teramo tra le mura amiche con la Virtus Bologna o fuori con Montegranaro. L'importante è che arrivi e, se alla fine prevarrà il nostro 2-0 conseguito negli scontri diretti con Teramo, sarà un fatto da sottolineare perché abbiamo messo due volte sotto una squadra che, come organico e per gli innesti che ha operato nel corso del torneo, è superiore alla nostra. Un Teramo partito con ben altri obiettivi da raggiungere. Stiamo parlando di gente come Grundy, Woodward, Hurd, Janicenoks, senza dimenticare Nolan». - Perché una Orlandina a due facce? «La mia pagella è quella di un girone di andata da 8, con nove vittorie conseguite, ed un girone di ritorno da 4 con i tre soli successi conseguiti. La media è 6, cioè quella della sufficienza e quindi della nostra "promozione" perché signicherebbe salvezza». - Quali sono stati gli episodi determinanti? «Come partita, nella sua globalità, la battuta d'arresto alla prima giornata di ritorno subita in casa contro Avellino. Venivamo dalla delusione di non essere stati ammessi alle Final Eight di Coppa Italia per la differenza canestri e questo ci ha nuociuto sotto il profilo morale perché oggi avremmo avuto due punti in più e la salvezza matematica in tasca e gli irpini due punti in meno. Ma cito anche due episodi, due rimbalzi per l'esattezza. Quelli dei finali contro Roma e a Napoli, persi perché scivolati dalle mani rispettivamente di Rush e Tourè. Due rimbalzi che ci sono costati due punti sicuri se non quattro». - In ogni caso come ritiene la stagione 2006-07, a salvezza conseguita? «Positiva al massimo ed in linea con i nostri obiettivi iniziali. Quindi, ci sarebbe da fare un plauso alla società, allo staff tecnico, ai giocatori e ai tifosi perché tutti insieme, speriamo, navigheremmo verso il terzo campionato consecutivo in serie A che non mi sembra cosa da poco per un piccolo centro come Capo d'Orlando». - E il futuro di Venza è legato da un contratto a vita all'Orlandina? «Ne riparleremo a fine stagione». Giuseppe Lazzaro |
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