ORLANDINA Basket

Giornale di Sicilia
lunedì 14 maggio 2007 at 08:59

L’Upea si salva con pieno merito e soffrendo poco nel drammatico test salvezza contro Reggio Emilia che, per via dello 0-2 nelle sfide dirette contro Avellino, retrocede in Legadue dopo tre stagioni. Giusto così se si pensa che il ko dell’andata era costato l’accesso alle final eight ai biancoazzurri, per il secondo anno di fila salvatisi proprio contro il quintetto emiliano. Alla fine la festa è stata grande con invasione pacifica degli impareggiabili tifosi e le contestazioni dei pochi supporters reggiani ai loro beniamini, accusati di essere dei mercenari. “La favola continua, siamo grandi, anzi tutti sono stati grandi, l’abbiamo sofferta ma meritata”, queste le parole alla fine in piena euforia del presidente Enzo Sindoni. Coach Perdichizzi, invece, finisce in lacrime ricordando la morte del padre nel corso della stagione, al quale, ovviamente, dedicare questa salvezza. “Sono stati tre anni fantastici – dice – e questa permanenza per Capo d’Orlando è come uno scudetto. Auguro ancora il meglio all’Upea, per tutti quelli che lavoreranno per il progetto”. Se è un commiato si saprà nelle prossime settimane, intanto conta solo l’epilogo gioioso che, peraltro, sarebbe arrivato anche in caso di ko vista la debacle di Avellino. Due punti che valgono il 14° posto finale, 2 in più di un anno fa, al termine di una sfida incerta solo nei primi minuti quando la Bipop, trascinata da Lamma, era partita a razzo conducendo anche 10-5 al 5’. Fuori subito per 3 falli il contestato playmaker (autore di uno stucchevole tira e molla con la società paladina alla quale poi ha preferito Reggio Emilia, ndc), gli emiliani si sono liquefatti, anche perché Mokongo ha dato un ritmo diverso a quello di un Busca in difficoltà in avvio, salvo poi uscire alla grande nel quarto periodo. Capitan Young, da buon ex, dopo aver ciccato il ritorno a Reggio Emilia, è stato il match winner ieri sera e lui e Wells, i migliori di tutto il campionato, hanno guidato l’Upea a 27-16 che di fatto ha chiuso la contesa. In questa fase anche Tourè è stato devastante, tornando ai suoi livelli e confermando di avere qualità per andare in alto. Tra l’assordante tifo e la prova dei paladini, Reggio Emilia non ci ha capito molto non trovando più la forza mentale e fisica per rientrare in partita se non negli ultimi minuti quando il tracollo di Avellino ed il controllo totale del match del PalaFantozzi hanno fatto un po’ mollare i biancoazzurri. Ed alla sirena conclusiva, sulle note di Ligabue che aprono ogni match, si è scatenato l’apoteosi con gli ospiti a testa bassa a pensare ai 2 punti persi a Treviso con un canestro contestato e con 21 punti di Lorbek, giocatore al centro del caso dell’anno. E martedì 22 la stagione cestistica si chiuderà in spettacolo con l’esibizione degli Harem Globetrotters.
Claudio Argiri

Prima pagina - Stampa