ORLANDINA Basket

Giornale di Sicilia
giovedì 31 maggio 2007 at 11:52

L’Upea, festeggiata la salvezza e chiuso l’annata con lo show degli Harlem, è un cantiere aperto. Gli addii prematuri di coach Perdichizzi e del team manager e direttore sportivo Diego Pastori hanno lasciato vuote due caselle fondamentali che il presidente Enzo Sindoni ha cercato di riempire in fretta per programmare in tempo la prossima stagione di serie A, quella della verità per la società. I problemi dell’impianto di due anni fa e l’inesperienza di massima serie costarono ritardi che poi si rischiò di pagare a caro prezzo, mentre nel torneo appena concluso proprio l’aver attrezzato in tempo il roster è stata una delle carte vincenti valse la salvezza o il secondo scudetto come l’ha definito l’ex coach. Ora si è aperto un nuovo capitolo della storia societaria, ricco di incognite come ogni ciclo ricco di novità, stimolante ed interessante ma dove bisogna stare attenti a non sbagliare mosse per essere competitivi in ottica salvezza. D’altronde la concorrenza è agguerrita ed in questo senso se dopo un club blasonato come Rieti (promosso direttamente in serie A) che potrebbe essere destinato a recitare un ruolo importante viste le tradizioni, nei play-off di Legadue prevalesse Pavia anziché la corazzata Scavolini Pesaro, l’Upea avrebbe maggior chances di giocarsi alla pari economicamente la permanenza. Comunque il neo coach Meo Sacchetti, e non il direttore sportivo o team manager che sia Gianmaria Vacirca (anch’egli via Castelletto Ticino ma ha smentito il suo arrivo all’Upea, ndc) sarà in queste ore a Capo d’Orlando per pianificare con attenzione il futuro, partendo da un roster che, giocoforza, sarà ancora una volta rivoltato come un calzino, a partire dal play titolare che potrebbe essere Drake Diener del Castelletto, con Mokongo in panca o ceduto. Chissà che insieme a Meo non arrivi anche la 21enne guardia-ala Brian, il secondo di 3 figli legato da un triennale più opzione per altri due anni a Ferrara, dove ha appena concluso una stagione positiva con 29 gare giocate, 17.1 minuti di impiego a gara, 6,3 punti con il 50% da due, 35,4% da tre, 79,7% ai liberi, 2,8 rimbalzi e 7,4 di valutazione. “I contratti sono fatti anche per essere sciolti ed io ne so qualcosa – conclude papà Sacchetti che ha appena sciolto un accordo per un altro anno con Castelletto - ma parlando di mio figlio sta in un bell’ambiente e non c’è motivo per cambiare, però mai dire mai. Intanto con il presidente non abbiamo avuto tempo di parlare di squadra, lo faremo questa settimana quando tornerò a Capo d’Orlando. Una cosa è certa i tifosi mi sembrano eccezionali perché se uno aspetta paziente 2 ore e mezza come è successo con gli Harlem, vuol dire che c’è passione e calore ed è un messaggio importante. Non so se dalle mie parti sarebbe successa la stessa cosa”.
Claudio Argiri

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