ORLANDINA Basket

Giornale di Sicilia
domenica 3 giugno 2007 at 15:49

*) Il presidente Enzo Sindoni ed il neo coach Meo Sacchetti (ripartirà martedi) stanno disegnando le strategie di mercato di quella che sarà l’Upea 2007-2008, quella della grande scommessa, in grado di aprire un nuovo ciclo vincente pur con le logiche incognite di un allenatore all’esordio in serie A e di una società di provincia costretta a lottare contro i giganti della pallacanestro italiana e contro i loro bugdet miliardari.
“E’ uno che starebbe ore a parlare di pallacanestro”, sottolinea il presidente Sindoni parlando del 12° tecnico della sua gestione (13 se si considera la doppia esperienza con Gianni Papini), iniziata nell’estate del 1996 dalla serie C2 con Maurizio Cucinotta, proseguita con Papini, Trullo, Grasso, Gramenzi, Magri, Lambruschi, Marcelletti, Pasquini, Ponticiello e chiusasi con Perdichizzi. Il primo con la lettera S come Sindoni quale iniziale, mentre con la V come Vacirca ecco il nome del nuovo direttore sportivo, ieri a colloquio con il patron per trovare un accordo già di fatto delineato nei giorni scorsi. “Prima di lunedì non ci saranno novità”, spiega il numero uno dell’Upea, sempre più dentro il suo giocattolo, con la quasi certezza che il marchio sarà sempre uguale, salvo miracoli di inizio estate in tema di sponsor. Per Vacirca e Sacchetti i biancoazzurri sono una bella rampa di lancio con il tecnico pugliese che proverà a portare tutto quello che ha imparato nella sua luminosa carriera dai vari totem del basket italiano che l’hanno guidato. “Ho avuto la fortuna di essere allenato da chi ha fatto la storia in Italia – spiega Meo – da Guerrieri a Gamba, a Sales che forse è stato il migliore sotto l’aspetto tecnico, a Bianchini il motivatore, ed è chiaro che un po’ mi ispiro a ciascuno di loro pur avendo le mie idee che cercherò di mettere in pratica anche a Capo d’Orlando”. Sacchetti è stato il primo giocatore moderno del basket italiano, capace di difendere su atleti di tre diversi ruoli, utile come pochi altri con un passaggio, un rimbalzo importante, un canestro, un eroe silenzioso, l'agente speciale. Uno che s'è conquistato ogni minuto sul campo, sconfiggendo la diffidenza di chi lo considerava bravo ma non formidabile. Ala piccola di 1.97 e tanti chili e per questo ritenuto non propriamente atletico. Con un tiro imperfetto per stile ma diventato efficace e decisivo, ed in più un'etica lavorativa di prim'ordine. In Nazionale 134 partite e 904 punti. Sacchetti ha spiegato all'Italia come sarebbe stata la pallacanestro del futuro, fatta di uomini duttili e capaci di tutto. Sarebbe decisivo ancora oggi, che il suo ruolo di ala piccola ha rischiato l'estinzione prima dell'avvento di Danilo Gallinari. Battute le panchine di C-B-Legadue, ha un'opportunità al primo piano. Purché gli si conceda tempo, la sfrutterà. E comunque mai si arrenderà.
Claudio Argiri

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