ORLANDINA Basket

Giornale di Sicilia
martedì 26 giugno 2007 at 16:31

Da ieri la premiata ditta made in Castelletto Ticino, coach Meo Sacchetti ed il direttore sportivo Gianmaria Vacirca, sono tornati a Capo d’Orlando per pianificare meglio la prossima stagione dell’Upea. I due ex novaresi avranno più di un summit con il presidente Sindoni per definire le varie operazioni di mercato ed altri aspetti legati alla doppia sede del ritiro, con una prima fase atletica tra Tortorici e Capo d’Orlando, ed una seconda a Varallo Sesia dove, di fatto, la squadra paladina imposterà il lato tecnico-tattico con il credo del nuovo nocchiero. Un sergente di ferro sceso con la moglie per fargli vedere dove dovranno stare fino al 2009 e per scegliere l’appartamento dove abitare. Sacchetti a fine luglio parteciperà alla Summer League di Las Vegas per visionare qualche pivot da portare nella sua Upea, una squadra che si annuncia da battaglia e con una batteria di esterni che ne deciderà le sorti, Young o non Young. In attesa della risposta del capitano, infatti, è quasi scontato l’arrivo della guardia-ala Drake Diener, anch’egli ex Draghi (così chiamano la compagine ticinese), un altro americano bianco che andrebbe a far coppia con il neo irlandese Colin Falls, primo acquisti ufficiale dell’Upea 2007-2008. Di Diener, Usa doc, Sacchetti parla in maniera entusiastica. “E’ un giocatore ed un ragazzo eccezionale – spiega – uno che mangia pane e basket e che lavora in maniera maniacale, il primo ad arrivare all’allenamento e l’ultimo ad andarsene. Per più di metà campionato di Legadue è stato anche l’unico americano a Castelletto ma le responsabilità non gli sono pesate. Insomma a mio avviso è un elemento che può far bene anche in serie A ma sta anche tentando la carta Nba partecipando alle Summer League quindi è prematuro parlarne”. Per il Meo nazionale il massimo della vita sarebbe averlo insieme a Young ed a Falls. “Colin è un buon tiratore da tre ed in generale – spiega – sul quale abbiamo ottime referenze anche caratteriali come si conviene ad uno che esce dalla prestigiosa Università di Notre Dame e qui ne sapete qualcosa con Ryan Hoover. E’ forte di testa, bravo a tirare uscendo dai blocchi, anche dinamico fisicamente, insomma pensiamo proprio di aver fatto un buon affare, tanto più che ora è tesserato come comunitario. Io punto molto sugli esterni ed ora, Young a parte, la priorità è prendere il playmaker. Ai lunghi ci penseremo in un secondo momento anche perché adesso girano cifre folli per una società come l’Upea, tanto più che se riusciamo a completare gli altri reparti come vogliamo andremo alla ricerca di gente che faccia legna sottocanestro e non di chi segni anche molti punti. Anche sul mercato italiano meglio aspettare che finiscano i botti di Capodanno poiché anche in Legadue sparano cifre assurde, prezzi esorbitanti che non ci possiamo permettere e che non sarebbe neanche giusto spendere”.
Claudio Argiri

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