ORLANDINA Basket

Giornale di Sicilia
martedì 24 luglio 2007 at 09:23

Dopo una prima fase scoppiettante il mercato dell’Upea Capo d’Orlando fa registrare solo voci e nessuna sostanza, con la società impegnata a 360° per trovare i pezzi mancanti al puzzle a disposizione di coach Sacchetti. Il ritorno del Meo nazionale e del direttore sportivo Gianmaria Vacirca dalla missione americana alle Summer League Nba dovrebbe dare il via alla nuova fase di annunci. Il primo dovrebbe essere quello dell’ala Davide Bruttini, senese di 203 cm per 100 kg di peso forma, 20 anni, con alle spalle nelle ultime due stagioni 12 partite di serie A nelle file della Fortitudo Bologna proprietaria del suo cartellino, e 20 di Legadue sotto l’egida dello stesso Sacchetti con la maglia di Castelletto Ticino. I quasi 19’ di media di utilizzo e la fiducia del coach dovrebbero essere determinanti per la scelta del giocatore, tentato da un paio di altri club ma ormai dato per sicuro all’Upea. Per i biancoazzurri sarebbe un gran colpo avere il nazionale under 20, ideale sostituto del titolare Wallace nel ruolo di 4 ma anche capace di fare il cambio del 3 o magari un paio di minuti da 5. Nel frattempo i tifosi sognano sotto l’ombrellone e pensano davvero che il ritorno del ds segni l’inizio della fase due del mercato dell’Upea, praticamente fermo da un paio di settimane con intense trattative non sfociate a nulla, Ndoja escluso. Ed a proposito di Klaudio Ndoja, ala di origine albanese di quasi 2 metri, di recente alle dipendenze di Francesco Ponticiello, attuale coach in B1 della sua Sant’Antimo che ha preso in mano dopo l’addio all’Upea. “Ndoja è un 3 che ho allenato dal gennaio al maggio del 2006 – conferma Ciccio – e si tratta di un buonissimo difensore con mani vellutate anche al tiro da 3 punti. Se gli vogliamo trovare un difetto è quello di una notevole discontinuità anche all'interno della stessa partita o tra una partita e l'altra. Insomma una scommessa per la serie A, ma forse una più che discreta attitudine a svolgere ruoli di gregariato, e credo che questo sia il motivo della scelta della mia vecchia società”.
Claudio Argiri

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