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La Gazzetta del Sud martedì 31 luglio 2007 at 09:43
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Del personaggio Pozzecco si è parlato tantissimo, in questi giorni: di come il suo arrivo all' Orlandina cambi l'immagine, le prospettive, l'appetibilità per gli sponsor della società paladina. Tutto vero e, per carità, tutto da considerare inn una trattativa così complessa e dispendiosa. Poco, invece, si è detto di quanto l'arrivo di un giocatore come il "Poz" cambi dal punto di vista tecnico il volto dell'Orlandina, pur incompleto in attesa del centro titolare. E invece, proprio questo fattore sposta – a nostro parere – decisamente verso il "sì" la valutazione dell'operazione brillantemente condotta dal presidente Sindoni. Che Pozzecco possa garantire 30-35' di media (ma lui, come ha assicurato in un'intervista al Giorno, ne vuole giocare 40'!) è evidente, tanto che occorrerà scegliere un play di riserva che non soffra a vedere poco il campo. Meno probabile che scollini sui 15-20 punti a partita, ma anche meno importante rispetto a un altro dato: quello degli assist. Nell'ultima stagione in Italia, quella (incompleta) 2004/05 alla Fortitudo Bologna, il play goriziano ha giocato meno di 15' di media partendo dalla panchina e ha segnato poco più di 5 punti ma con 3.5 assist: un'enormità con un minutaggio così basso, a maggior ragione se si pensa che nell'anno dello scudetto a Varese (1998/99), quando segnò 19.5 punti di media, smazzava 4.6 assist in oltre 32' di utilizzo e nella mostruosa stagione successiva a 27 punti per allacciata di scarpe ne distribuiva sì 5.2, ma in quasi 35' sul parquet. Anche nei due anni al Khimki Mosca, il "Poz" ha fatto registrare 10.4 punti con 5 assist nella prima e 6.2 con 4.1 assist nella seconda. Fin qui, però, sono solo cifre. "Numeri", che dicono tanto ma non certo tutto. Il colpo di mercato dell'Orlandina diventa clamoroso se si analizza come Pozzecco si inserisca nel sistema di gioco di coach Meo Sacchetti e, soprattutto, nel quintetto che Vacirca sta mettendo insieme. Tiratori puri come Diener e Falls "rischiano" di usufruire di spazi enormi creati dai pick and roll e dai fulminanti "uno contro uno" di un play che batte l'uomo e attira gli aiuti difensivi come pochi e che anche a 35 anni può sicuramente far giocare l'Orlandina sempre sopra ritmo, costringendo le avversarie ad adeguarsi al "corri e tira" e a quintetti atipici con, per esempio, Tamar Slay da "4". Quanto ai lunghi, chi ricorda la stagione di Legadue che Rolando Howell fece grazie al folletto McIntyre si frega già le mani. Ecco perché una accorta scelta del centro (atletico, rimbalzista, con esperienza europea) può trascinare l'Orlandina, almeno nel pronostico, direttamente in zona playoff. Ma quale può essere il discrimine tra una stagione votata alla salvezza e qualcosa in più? "Giochiamo" ancora coi numeri: se la media dei punti e degli assist di Pozzecco sommerà almeno 20 (meglio 10 punti e 10 assist che 20 punti...), allora Capo d'Orlando potrà davvero sognare.
Max Passalacqua |
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