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Gazzetta del Sud domenica 12 agosto 2007 at 15:08
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Zitta zitta, e con largo anticipo rispetto all'adunata per l'inizio della preparazione precampionato, prevista per domenica prossima, l' Orlandina ha messo su una squadra più che dignitosa che non dovrebbe soffrire per centrare l'obiettivo della salvezza. A mercato virtualmente concluso (deve ancora arrivare il play di riserva, si tratta l'americano di passaporto italiano Ross DeRogatis, 15.7 punti di media ai Toreros dell'Università di San Diego) balza all'evidenza la coerenza con il desiderio del coach Meo Sacchetti, di avere in mano una squadra composta da esterni rapidi e buoni tiratori, lunghi atipici e soprattutto da elementi motivati o perché alla ricerca dell'occasione per mettersi in evidenza o per riscattare una stagione non brillante. In questa seconda categoria rientra sicuramente l'ultimo arrivato, il centro americano Rolando Howell che ritorna a Capo d'Orlando a distanza di due anni, da quella magica stagione in Legadue, conclusa con l'approdo nell'Olimpo del basket, dopo una irresistibile cavalcata. E se di quella fantastica squadra McIntyre fu il motore e Oliver il cervello, Rolando è stato il braccio, entusiasmando il popolo biancazzurro col suo dirompente atletismo che gli ha fatto guadagnare la fama di intimidatore nell'area colorata: stoppate e schiacciate sono rimaste impresse negli occhi dei tifosi. "Air" Howell torna per ritrovare fiducia in se stesso, nel suo immenso potenziale atletico, e per superare questo esame sarà fondamentale l'intesa che saprà raggiungere con il play Pozzecco. Sfondiamo una porta aperta, quando affermiamo che le fortune dell'Orlandina, nella prossima stagione, dipenderanno in massima parte dal rendimento dell'accoppiata Poz-Ro: due giocatori eccentrici, difficili da gestire, ma che se trovano il giusto ambiente che esalti la loro dimensione di uomini, diventano il valore aggiunto del gruppo. In un siffatto scenario, è fondamentale il lavoro psicologico del tecnico Sacchetti che per creare i giusti equilibri nel gruppo, ha bisogno anche dell'aiuto della società nella gestione dei rapporti. Ma qual è il giudizio del tecnico Meo Sacchetti sulla squadra appena completata? «È sicuramente una formazione a trazione anteriore, anche se bisogna attendere i primi test sul parquet, per avere piena contezza del suo potenziale in attacco. Noi ci aspettiamo una conferma del miglior Pozzecco. Il rendimento della squadra dipenderà poi anche dalle prestazioni che saprà fornire Slay». All'ipotesi che l'Orlandina, quel quintetto-base composto da Pozzecco, Diener, Slay, Wallace e Howell potrebbe avere qualche problema in difesa, il coach pugliese così replica: «Sicuramente non siamo una squadra difensiva, anche se, a eccezione del Poz, essa ha una buona struttura fisica. Riconosco che solo Howell può difendere su tutti, e allora, per tenere botta, sarà necessario che qualcuno renda di più delle sue possibilità. Per intenderci non sono un pazzo che pensa che il Poz sia venuto all'Orlandina per difendere, ma posso dire che ho visto grandi attaccanti sacrificarsi». Ma l'Orlandina vale una tranquilla salvezza? «Dobbiamo scoprire il valore di tanti giocatori: da Wallace a Howell, che a Varese non ha fatto la differenza».
Walter Mangano |
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