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La Gazzetta del Sud martedì 28 agosto 2007 at 17:03
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Scenderà da quella scaletta? Stamane è atteso all'aeroporto Fontanarossa di Catania lo sbarco di Rolando Howell che, risolti i problemi legati al visto, è pronto per riabbracciare e rilanciarsi in quella Capo d'Orlando che lo ama da tre anni, che non lo ha dimenticato e che gli servì per farsi un nome. Howell, che sarà prelevato dai responsabili della logistica Massimo Arena e Giovanni Sapienza che stanno facendo un lavoro encomiabile, si unirà nel ritiro di Tripi e Montalbano Elicona ai compagni che ieri hanno ripreso la preparazione dopo la pausa domenicale. Si infittisce il lavoro atletico, ma si guarda anche al parquet in vista della prima uscita amichevole, quella contro Trapani domenica 2 settembre a Caltanissetta per la quale tanti tifosi biancazzurri si stanno mobilitando perché c'è tanta voglia di vedere subito Pozzecco all'opera. Il punto della situazione, dopo la prima settimana di lavoro, lo fa coach Romeo Sacchetti. «Attendiamo l'arrivo di Howell – dice il tecnico dell'Orlandina – e abbiamo attraversato dei problemi con qualche giocatore, che ha accusato dolori allo stomaco. Sono cose normali, che accadono durante la preparazione. Riguardo al caldo, pensavo peggio: fuori c'è stato un clima veramente insopportabile ma la sera, in palestra, si può lavorare bene, meglio di come mi aspettavo. Un po' è il tragitto, fra Tripi e Montalbano, ad averci creato qualche problema, in particolare con gli incendi che ci sono stati e che hanno obbligato anche noi a passare in mezzo al fuoco. Ma anche queste avversità servono a fare gruppo». Ecco: "gruppo", la parola preminente per l'Orlandina 2007/08 recitata in continuazione dall'ex allenatore di Castelletto Ticino. – Si è detto che sarà una Orlandina che correrà molto e che penserà più ad attaccare che a difendere anche per le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione: è così? «Sicuramente sono contento di come stiamo andando e di come corriamo, ma vorrei che si andasse ancora più forte. Ancora però siamo solo all'inizio, e non posso stressare i miei giocatori dopo solamente sette giorni di lavoro anche per non rischiare qualche infortunio. Fisicamente siamo una squadra, un po' per caratteristiche e un po' perché abbiamo uno come Pozzecco e poi abbiamo scelto un giocatore come Howell, nella quale si spera di giocare molto in transizione e di correre più degli avversari. Ma non si può sempre correre e andare a canestro, è molto difficile farlo in continuazione. Ecco perché dobbiamo cercare di avere qualche alternativa in difesa per cercare di recuperare palloni e rimbalzi e fare, razionalmente, anche le cose più facili». – E finalmente sta lavorando con il gruppo l'atteso Colin Falls, dopo gli interrogativi legati alla flascite plantare. «Sì – prosegue Sacchetti – lo abbiamo potuto vedere all'opera insieme ai compagni, è molto smanioso, volevamo che si allenasse a poco a poco come ritmo ma Colin ha detto che sta bene e allora ha lavorato molto con la squadra. Le intenzioni sono quelle di impostare una squadra veloce, come detto, anche per sfruttare le caratteristiche di Falls stesso e di Diener che hanno una buona mano da fuori. Adesso dobbiamo crescere di condizione perché la parte atletica è un aspetto molto importante». – Chi sta impressionando alla grande è l'atteso Tamar Slay, il cui acquisto è magari passato quasi in second'ordine per i successivi arrivi di Pozzecco e Howell. «Sicuramente Slay è un talento che ha testa, agilità e una mano al tiro più che educata». C'è qualcosina da sistemare in chiave mercato con il completamento del reparto dei lunghi, ma Sacchetti va un po' oltre. «Per ora stiamo facendo e giocando tra noi, ma attendo i primi test con le squadre di pari livello per cominciare a fare il quadro della situazione. In particolare, per valutare la nostra tenuta fisica sotto canestro e quella di Pozzecco; vedere se sarà di 25-30' e di non soffrire troppo sotto questo aspetto. Voglio aspettare, senza prendere un giocatore in maniera affrettata, arrivare a 13 in rosa e poi andare dal presidente Sindoni o dal direttore sportivo Vacirca e dirgli che abbiamo qualche problema. Quindi – conclude Sacchetti – voglio giocarmela bene». Sottinteso: manca un lungo quale cambio di Howell sì ma, forse, Sacchetti non si fida ancora del tutto di DeRogatis quale vice "Poz".
Giuseppe Lazzaro |
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