Orlandina Basket

Rassegna Stampa

La Gazzetta del Sud - lunedì 1 ottobre 2007 at 09:11

Non è cambiato nulla. Certo, una vittoria all'esordio contro la Virtus Bologna avrebbe reso incandescente la già "caldissima" Pierrel di questo avvio di stagione – a proposito: domenica sera alle 20,30 a Napoli secondo passaggio consecutivo in diretta su Sky – ma l'assenza di Gianmarco Pozzecco, senza volerne fare un alibi sin troppo comodo, rende ragionevole anche la sconfitta del "PalaFantozzi" e non sposta di un millimetro la considerazione che la squadra di Meo Sacchetti merita. Anzi, per certi versi al coach di Altamura sono arrivate risposte importanti da giocatori sui quali, una volta tornata a organico completo, la squadra paladina potrà senz'altro fare affidamento.
È il caso di Juan Fabi, che – catapultato in quintetto dopo una stagione passata a roteare asciugamani – certo non ha brillato per lucidità (6 perse e una regia abbastanza confusionaria) ma non ha fatto mancare carattere e voglia di vincere, come testimoniano gli 11 punti realizzati con tre importanti triple. Quando non sarà "costretto" a giocare 28' ma dovrà limitarsi a fare il cambio di Pozzecco, potrà essere utile alla causa; certamente più di Mazeika, almeno stando a quello (cioè ai disastri) che il lituano ha fatto vedere sabato.
Per il resto, le prove individuali vanno valutate nell'ottica di una situazione tecnica inattesa e inusuale, dopo un intero precampionato passato a "tarare" la squadra sul gioco di Pozzecco: ecco che Diener (3/11 al tiro con 0/4 da tre) ha sofferto l'imprecisione e lo scarso tempismo degli scarichi, che Wallace ha dovuto cercare fortuna sul perimetro – dove peraltro è abbastanza a proprio agio – e Howell è stato quasi sempre fuori dal gioco d'attacco dell'Orlandina, che lo stesso Slay si è trovato a doversi sempre costruire il tiro in "uno contro uno". Con la "mosca atomica" a spingere la palla, ci saranno molti più tiri facili per tutti, lunghi ed esterni.
Con queste difficoltà in attacco, per battere una Virtus che non è parsa comunque nulla di trascendentale (e deve ringraziare il talento di qualche singolo, Allan Anderson su tutti) sarebbe servita una difesa più impenetrabile, e invece a lungo è mancata l'applicazione, sono stati presi canestri evitabili (soprattutto da Chiacig), si sono concessi troppi rimbalzi offensivi alle "V Nere". E allora ci è piaciuta tantissimo l'umiltà di coach Sacchetti che, in sala stampa, ha ammesso: «Avrei dovuto usare la zona prima». Però va detto che anche con la difesa schierata la Virtus ha avuto il dominio a rimbalzo d'attacco e sulle palle vaganti che, in definitiva, le ha consegnato la vittoria insieme a un altro fattore che le statistiche non possono rilevare: il numero impressionante di palle perse dai padroni di casa nell'apertura del contropiede. Se solo si pensa a quanti passaggi lunghi dopo il rimbalzo difensivo sono finiti in mano ai bolognesi, si capisce come la Pierrel abbia praticamente buttato una partita che – Pozzecco o non Pozzecco – poteva certamente vincere.
Insomma, niente drammi (peraltro sarebbe puro autolesionismo, dopo una sola giornata di campionato) ma Sacchetti sa benissimo di dover lavorare in primis sull'aspetto mentale di una squadra che, principalmente per una questione di gioventù, pecca troppo spesso di ingenuità e non riesce a tenere alta la concentrazione nell'arco dei 24" e, soprattutto, dei 40'. E le ingenuità, a questi livelli, si pagano.

Max Passalacqua

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