Orlandina Basket

Rassegna Stampa

La Gazzetta del Sud - lunedì 1 ottobre 2007 at 09:11

Applausi e amarezza e tutti a porsi la stessa domanda: se ci fosse stato il "Poz", come sarebbe finita la "prima" contro la Virtus Bologna? Sabato, Gianmarco era veramente un animale ferito: con grande stoicismo ha provato nel riscaldamento, soffrendo e stringendo i denti ma, alla fine, coach Sacchetti gli ha porto l'asciugamano: «Siediti, non ce la fai, non puoi rischiare, ci sono ancora 33 partite». E Pozzecco si è dovuto sedere rimanendo per tutta la gara, intervista compresa a Sky concessa nell'intervallo, con quell'asciugamano ad avvolgergli la testa nella quale dovevano accendersi le tante idee per stendere al tappeto i virtussini sotto gli occhi del "patron" Claudio Sabatini che, vanamente, in estate aveva atteso il suo "sì" prima del colpo grosso operato dal suo amico Enzo Sindoni, presidente dell'Orlandina.
La Pierrel riprenderà oggi stesso a lavorare in vista della prima trasferta stagionale in programma domenica sera a Napoli (ancora diretta su Sky) ma l'interrogativo è lo stesso: come sta il "Poz", recupererà, ce la farà? A mente fredda Sacchetti attende con moderata fiducia: «Valuteremo in queste ore – dice il tecnico paladino che sabato ha esordito in serie A – adesso tutto è nelle mani del nostro staff medico e del dottor Sabatino Carianni in particolare».
Pare anche che il dolore avvertito venerdì della scorsa settimana, dopo la caduta dell'ex Fevola sulla caviglia del play paladino al trofeo "Sant'Ambrogio" a Reggio Calabria, sia stata presa un po' sottogamba dallo stesso giocatore, che non credeva di rischiare una situazione difficile, tanto che la risonanza magnetica è stata fatta martedì, tre giorni dopo l'infortunio.
Un altro incoraggiamento arriva da uno che, purtroppo, di infortuni se ne intende: il capitano Francesco Orsini, grande amico di Gianmarco. «Non sono preoccupato, anzi sono certo che Pozzecco domenica ci sarà. Magari non al massimo, ma ci sarà».
Al massimo, nel frattempo, è la rabbia che sta montando nel leader biancazzurro, autore di una preseason da favola. Una favola alla quale, almeno per sabato sera, è mancato un primo "lieto fine".
Giuseppe Lazzaro

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