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Rassegna Stampa |
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La Repubblica - lunedì 1 ottobre 2007 at 09:48
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«LO SAI che con me non la vincevi mai, eh?», verga il Poz nel cuore della notte sicula, quando sono quasi le due, le luci di Capo d´Orlando sono tutte spente e brilla solo il turchese del mar Tirreno, che sul lungomare incornicia l´omone intabarrato in un lucido pastrano nero. «Lo so, lo so», scherza Pillastrini dall´altra parte della strada, prima che Gianmarco venga ad abbracciarlo, a salutare gli altri della congrega Virtus, a raccontare due gag di vita orlandina r poi, smessa la maschera da giullare, a imprecare per quanto gli è bruciato star fuori. Mani in tasca, Gianmaria Vacirca, gm dell´Orlandina e impeccabile padrone di casa, stringe le spalle: dopo settimane di acciacchi, sfighe e infortuni, il recupero del Poz non è una speranza, ma la speranza. Abbacchiati loro, dall´altra parte sono almeno paghi, però non esaltati né raggianti, e ieri pomeriggio, rientrati a Bologna col volo da Palermo, il pensiero già filava alla settimana di lavoro. Ne serve parecchio, alla Virtus e a ‘Pilla´, che non prenderanno per buoni, con leggerezza, i due punti di sabato. Giocare una partita punto a punto, scavare nei primi 30´ un massimo di sole sette lunghezze e non chiuderla quando, a 5´ dalla fine, stava a +10, contro un avversario asciugato all´osso, sono segnali amarognoli anche nella vittoria: bastano con un´orfana Upea, ma più avanti? Peraltro, più che l´attacco a volte in blackout, è la difesa a chiedere più solidità. 84 punti subìti, in una partita a ritmo fiacco, e senza bagarre, valgono già una conferma su quanto affiorato in precampionato. La Virtus soffre in punta (Conroy, finora, fatica sul suo uomo), ha ancora scarsa comunicazione e sui pick´n´roll, come ammesso da Pillastrini a fine gara, la condizione fisica (o l´attitudine di certi interpreti) non aiuta a sposare la filosofia di Pilla, i cui blitz di raddoppio, se non tappano il palleggiatore, pagano dazio per la lentezza di recuperi e rotazioni. Contro il quintetto offensivo dell´Upea (Wojcik-Wallace sotto), la Virtus ha rischiato di perderla: non sempre potrà filare liscio. Poi, da un momento all´altro, la scintilla offensiva può accendersi, com´è successo con Anderson: 5´ super, nel decisivo terzo quarto, ma pur sempre 5´. Per ora è bastato così. Ma presto arriveranno squadre da fermare dietro. MARCO MARTELLI
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