Orlandina Basket

Rassegna Stampa

Giornale di Sicilia - lunedì 15 ottobre 2007 at 08:55

Cuore e carattere ma anche tanta tecnica, talento e classe alla base della vittoria della Pierrel contro la Benetton, terza di fila contro i trevigiani e, soprattutto, prima stagionale al PalaFantozzi. Per espugnare il proprio impianto i paladini hanno dovuto sfoderare quasi il meglio del loro repertorio, scavando in fondo al barile di ogni giocatore, compreso chi, come Slay ed Howell, ha giocato per via dell’emergenza attuale. Alle defezioni risapute di Pozzecco e Falls, infatti, si è aggiunta anche quella last minute di Mazeika, colpito da un violento attacco influenzale in nottata con tonsillite acuta e febbre a 40 che, ovviamente, ne ha impedito l’utilizzo. Ma la squadra, trascinata da un pubblico encomiabile, ha dato l’anima per battere la malasorte ed i rimpianti per le occasioni perse con la Virtus Bologna e con Cantù. Si è capito da subito che la determinazione feroce dei biancoazzurri avrebbe avuto il sopravvento su una corazzata come quella veneta, ancora incompiuta ma dal potenziale enorme. La partenza della Pierrel, però, è stata veemente con la tripla di Slay ad inaugurare un primo break di 12-2 firmato Diener, Wojcik e Wallace (15 rimbalzi per lo yankee alla fine). Dall’altra parte i lunghi Mensh Bonsu e Austin creano qualche problema e danno qualche extra possesso ai loro colori ma la compagine locale è decisa a restare avanti e con due liberi di Howell vola sul 20-9. Ma Chalmers entra in gara e la Benetton risale al 20-15 ma poi Wallace trascina i suoi sul 36-22 al 14’38’’. Il vantaggio non scende mai sotto la doppia cifra ed anzi il Professore polacco firma il 49-32 prima che il presunto fuoriclasse Demarr Johnson batta l’unico colpo della serata riportando a meno 11 gli ospiti. Nel finale di terzo quarto, però, anche gli arbitri, fin lì peraltro non troppo benevoli con la Pierrel, decidono di calcare la mano contro i paladini in maniera quasi indisponente anche se provocati da qualcuno. Il quarto fallo e tecnico alla prima protesta per Howell più un paio di fischi successivi fanno temere il peggio ma la banda di Sacchetti regge l’urto e sa anche reagire. Nell’ultimo periodo logica la stanchezza con la Benetton a tentare il tutto per tutto con Soragna e Chalmers oltre al solito Austin che segna la tripla del meno 5 sul 68-63 al 36’. Ancora Chalmers segna il 71-69 ma qui Slay inventa una bomba devastante per gli avversari e per la Pierrel è il meritato trionfo e la fine di un incubo.
Claudio Argiri

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